La Procura della Repubblica di Rovigo ha chiarito la sua posizione sul caso del 60enne che, due giorni fa, ha sparato a un ladro all’interno della propria abitazione. Secondo quanto dichiarato dalla procuratrice capo Manuela Fasolato, non ci sono gli estremi per procedere contro l’uomo per eccesso di legittima difesa.
Rovigo: il ferimento del ladro e la legittima difesa
La vicenda è avvenuta in un’abitazione di Rovigo, dove un uomo di 60 anni ha fatto fuoco contro un malvivente che si era introdotto nell’appartamento. La persona offesa ha utilizzato un’arma regolarmente denunciata, sparando con l’intento di colpire parti non vitali del ladro. Quest’ultimo, travisato da un passamontagna e armato di due cacciaviti, stava tentando di aggredire il proprietario di casa nonostante fosse scattato l’allarme e fosse stato avvertito ad alta voce della presenza dell’arma.
La procuratrice Fasolato ha sottolineato che questa condotta rientra pienamente nel perimetro della causa di giustificazione prevista dall’articolo 52 del Codice Penale, dedicato alla legittima difesa. In particolare, la reazione è stata considerata proporzionata e giustificata dalla situazione di pericolo immediato all’interno dell’abitazione.
Indagini e procedimento contro ignoti
Attualmente la Procura di Rovigo procede contro ignoti per il reato di tentata rapina aggravata. La polizia ha accertato che il ladro non agiva da solo e ha sequestrato i due cacciaviti, rinvenuti durante il sopralluogo. Il soggetto travisato e armato ha rappresentato un concreto pericolo per l’incolumità del proprietario, giustificando così la reazione con l’arma da fuoco.
Il caso ha suscitato attenzione per le implicazioni legali e sociali legate al tema della legittima difesa in ambito domestico, con un pronunciamento chiaro da parte della magistratura che esclude ogni eccesso nel comportamento dell’uomo.
