Aveva 65 anni, viveva a Firenze ma era originario di Roma, da pochi mesi lavorava per la Jimmy Travel, azienda di trasporti con sede all’Osmannoro, alle porte di Sesto Fiorentino, e gli mancava poco più di un anno alla pensione: è questo il profilo di Raffaele Marianella, la vittima della sassaiola contro il pullman dei tifosi del Pistoia Basket 2000, avvenuta per mano di un gruppo di ultras dopo la partita contro la Sebastiani Rieti, valida per il campionato di Serie A2 maschile.
La tragedia si è consumata lungo la Strada Statale 79 Rieti-Terni, all’altezza di Contigliano, poco prima delle 21. Marianella, secondo autista del mezzo, era seduto accanto al collega alla guida e si stava preparando a dargli il cambio per il viaggio di ritorno in Toscana, quando una pietra ha infranto il parabrezza, colpendolo al collo e uccidendolo sul colpo.
La ricostruzione dell’assalto al pullman
Il pullman dei tifosi pistoiesi era ripartito da Rieti da pochi minuti, dopo una partita tesa già all’interno del PalaSojourner. Durante la pausa tra il secondo e il terzo quarto, infatti, si erano verificati alcuni momenti di frizione tra le due tifoserie, subito sedati dall’intervento delle forze dell’ordine. Terminata la gara e conclusa la scorta della Polizia fuori dal centro abitato, il mezzo dei supporter toscani è stato improvvisamente bersagliato da una pioggia di pietre e mattoni lanciati da un gruppo di persone, presumibilmente ultras reatini.
Due dei proiettili hanno colpito il parabrezza: uno ha incrinato il vetro sul lato del conducente, l’altro lo ha sfondato, centrando Marianella in pieno. I tentativi di rianimarlo da parte dei soccorritori del 118 si sono rivelati vani: il 65enne è deceduto sul posto, sotto gli occhi attoniti dei tifosi e degli operatori sanitari.
Il cordoglio per la morte di Raffaele Marianella
Raffaele Marianella era un professionista esperto, apprezzato per la sua serietà e il suo carattere tranquillo. Da tempo collaborava con i colleghi della Jimmy Travel, società che da anni accompagna i sostenitori del Pistoia Basket nelle trasferte italiane senza mai essersi trovata coinvolta in episodi di violenza. I responsabili dell’azienda si sono detti sconvolti e increduli per quanto accaduto, definendo l’assalto un gesto folle e senza precedenti.
Anche la società sportiva pistoiese ha espresso profondo cordoglio. “Pistoia Basket 2000 ha appreso con sgomento la notizia della morte di uno dei due autisti in servizio sul pullman che trasportava i tifosi biancorossi di ritorno dalla trasferta di Rieti – si legge in una nota ufficiale –. La società si dichiara sconcertata per la dinamica che ha provocato l’incidente. Il presidente Joseph David e tutto il club si stringono attorno alla famiglia dell’autista e partecipano al dolore dei suoi cari”.
Il ricordo commosso di una collega
“Era entrato subito a far parte della nostra famiglia. Stava con noi, aiutava, faceva tutto ciò che c’era da fare: sistemare un sedile, pulire, assistere, qualsiasi cosa”. Così una dipendente della Jimmy Travel, agenzia di viaggi all’Osmannoro, vicino Firenze, ricorda Raffaele Marianella.
Marianella, spiega la collega con la voce rotta dall’emozione, non era sul mezzo per guidare ma per fare compagnia e assistere: “Non c’era nemmeno necessità di avere un altro autista, era lì per aiutare, insegnare le strade e osservare come si faceva. Di notte, in due, è sempre meglio”.
La collega sottolinea come la Jimmy Travel abbia spesso organizzato trasferte per tifosi senza mai registrare incidenti simili. “Il principale stava tornando da Milano con i tifosi viola e non era mai successo nulla del genere. Nel calcio ci sono scorte, ma una cosa del genere non l’avevamo mai vista”. La pietra che ha colpito Marianella ha sfondato il parabrezza vicino al suo sedile: “Quello dell’autista, grazie a Dio, non è stato colpito, altrimenti sarebbe stata una strage. È stato un vero e proprio agguato”.
Per approfondire: Assalto al pullman dei tifosi del Pistoia Basket: muore un autista colpito da un mattone





