Bologna, 3 novembre 2025 – Il Tribunale per i minorenni di Bologna ha emesso la sentenza nel processo per l’omicidio pluriaggravato di Aurora Tila, la tredicenne precipitata dal balcone del suo appartamento a Piacenza lo scorso 25 ottobre 2024. Il giovane imputato, un ragazzo di 16 anni, ex fidanzato della vittima, è stato condannato a 17 anni di reclusione con il rito abbreviato. La richiesta del pubblico ministero era stata più severa, con una pena di 20 anni e 8 mesi, mentre la difesa aveva chiesto l’assoluzione.
La morte di Aurora Tila
Aurora Tila aveva da poco interrotto la relazione con il ragazzo, che aveva manifestato comportamenti violenti e ossessivi nei suoi confronti. Dagli accertamenti è emerso che la giovane, in un momento di profonda inquietudine, si era rivolta persino a ChatGPT, l’applicazione di intelligenza artificiale, per chiedere consigli su come gestire un “amore tossico”. Le risposte ricevute indicavano chiaramente la natura manipolativa e pericolosa della relazione, suggerendo ad Aurora di allontanarsi per tutelare il proprio benessere psicologico.
Nei giorni precedenti la tragedia, Aurora aveva ricevuto messaggi minatori dall’ex fidanzato, con cui aveva avuto una serie di litigi culminati nella fatale caduta dal terrazzo del settimo piano. Secondo la perizia medico-legale, il decesso è stato causato da un trauma cranico con lesioni alle mani compatibili con un tentativo disperato di aggrapparsi alla ringhiera.
Le reazioni della famiglia
Il processo ha visto anche la discussione sull’ammissione di nuove testimonianze, tra cui la presunta confessione del giovane a un ex compagno di detenzione, e sulle perizie tecniche che hanno escluso la versione della caduta accidentale. Gli avvocati della famiglia di Aurora hanno sottolineato la richiesta di aggravanti come stalking, premeditazione e futili motivi.
La madre di Aurora, Morena Corbellini, ha commentato con dolore: «Aurora è morta due volte: quella tragica mattina e poi con le parole e i sospetti che l’hanno seguita. Il vuoto che lascia è immenso».
La difesa annuncia ricorso in appello
“Faremo sicuramente appello”. Con queste parole l’avvocato Ettore Maini, uno dei legali del sedicenne condannato a 17 anni per l’omicidio volontario pluriaggravato di Aurora Tila ha commentato la sentenza emessa dal Tribunale per i minorenni di Bologna.
Il legale ha sottolineato come la decisione “non rispecchi le richieste del pubblico ministero”, che aveva chiesto 20 anni e 8 mesi di reclusione. Maini ha inoltre messo in dubbio la credibilità di alcune testimonianze, spiegando che “le fonoregistrazioni delle dichiarazioni rese dai testi contengono elementi che vanno oltre quanto riportato nei verbali e, in alcuni casi, li contraddicono”. Da qui la decisione della difesa di impugnare la sentenza e chiedere una nuova valutazione del caso.






