ROMA, 10 MAG – Questa mattina, una grande bandiera della pace è stata srotolata davanti al Pantheon per la mobilitazione contro il Piano di Riarmo europeo, nell’ambito della campagna ‘Stop Rearm Europe’. L’iniziativa, sostenuta da oltre 60 realtà, mira a fermare le politiche bellicistiche dell’Italia e degli altri Stati UE. I manifestanti hanno esposto cartelli e bandiere della Palestina, chiedendo giustizia e una pace duratura. Tommaso Martelli, dell’Unione degli Studenti, ha evidenziato l’importanza di investire in servizi pubblici piuttosto che in armi
Questa mattina, una grande mobilitazione ha avuto luogo davanti al Pantheon di Roma, dove è stata srotolata una bandiera della pace per protestare contro il Piano di Riarmo europeo. L’evento, parte della campagna ‘Stop Rearm Europe’, ha visto la partecipazione di oltre 60 organizzazioni e movimenti pacifisti. I manifestanti, riunitisi alle 10, hanno portato con sé bandiere palestinesi e striscioni che richiamano l’attenzione sulla necessità di fermare le politiche militari dell’Italia e degli altri Stati membri dell’Unione Europea.
L’importanza della mobilitazione
L’iniziativa è stata promossa dalla Rete Italiana Pace e Disarmo, che ha sottolineato l’importanza di opporsi al crescente militarismo in Europa. Tra i messaggi espressi, spiccava il richiamo al nuovo Papa Leone XIV, invitato a lavorare per una “pace disarmata e disarmante”. I promotori hanno esortato tutte le forze politiche, insieme ai rappresentanti della società civile, della scienza e della cultura, a unirsi nella lotta contro la guerra, il genocidio, la repressione e l’autoritarismo.
Messaggi forti e chiari
Durante la manifestazione, i partecipanti hanno esibito cartelli con messaggi incisivi. “Stop bombing Gaza. Subito la pace” e “Questa città ripudia la guerra” erano tra le frasi più visibili. Un altro striscione recitava “Zona rimozione. No al riarmo, sì alla pace”, accompagnato da un’immagine stilizzata di un carroarmato in fase di smaltimento. La presenza di bandiere della pace e di richieste di giustizia per la Palestina ha creato un’atmosfera di forte impegno collettivo.
La voce dei giovani
Tommaso Martelli, coordinatore nazionale dell’Unione degli Studenti, ha dichiarato: “Noi come studenti e giovani siamo qui contro la guerra e il riarmo. Le armi portano solo a conflitti e crediamo sia necessaria un’iniziativa di pace autentica”. Martelli ha anche criticato l’idea di spendere 800 miliardi in armamenti, chiedendo invece investimenti nei servizi pubblici, sottolineando che la società civile e gli studenti si schierano dalla parte della pace.
Questa mobilitazione si inserisce in un contesto europeo caratterizzato da un crescente dibattito sulle spese militari e sulle conseguenze sociali ed economiche del riarmo. Le voci pacifiste stanno guadagnando sempre più visibilità, richiamando l’attenzione su un tema cruciale per il futuro del continente.