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Milano, studenti occupano la Statale: “Serve una presa di posizione chiara su Gaza”

Gli studenti del collettivo Rebelot chiedono all’Università Statale di Milano una posizione netta sul conflitto israelo-palestinese, criticando la mozione accademica ritenuta ambigua

by Roberto Smaldore
7 Ottobre 2025

Milano, 7 ottobre 2025 – Prosegue l’occupazione della sede di Scienze politiche dell’Università Statale di Milano, situata in via Conservatorio, da parte di studenti e studentesse del collettivo Rebelot, che da ieri hanno bloccato le lezioni e avviato una mobilitazione contro la situazione in Palestina.

Occupazione alla Statale: la mobilitazione studentesca

“Ieri siamo entrati nella sede di via Conservatorio dell’Università Statale di Milano che ospita i corsi di Scienze politiche, Economia e Comunicazione, di cui abbiamo bloccato le lezioni”, ha spiegato Chiara, attivista del collettivo Rebelot. Il gruppo studentesco si è assunto la responsabilità di mantenere attiva una mobilitazione locale, nazionale e internazionale a sostegno della resistenza palestinese contro quello che definiscono un “genocidio in corso da parte dello Stato illegittimo di Israele”.

La sede rimane chiusa e all’esterno sono esposti striscioni con slogan come “Liberx tuttx da Gaza alle galere” e “Statale occupata”, espressioni che intendono comunicare la solidarietà con la popolazione palestinese e con tutte le persone detenute per motivi politici. All’interno della facoltà è stato stilato un programma di attività che si protrarrà durante l’occupazione.

Critiche alla mozione del Senato accademico

Interrogata sulla recente mozione approvata dal Senato accademico dell’università – che condanna gli atti di violenza a Gaza ma evita di nominare direttamente lo Stato di Israele o di riconoscere la resistenza palestinese – Chiara ha risposto con fermezza: “Siamo ad un punto della storia nel quale i mezzi termini non sono più accettabili”. La mozione, secondo lei, è insufficiente perché “non cita nemmeno una volta Israele, non esprime solidarietà o supporto attivo alla resistenza palestinese, e non menziona il genocidio”.

Elisa Frigeni, senatrice accademica e coordinatrice dell’Udu Milano, ha confermato le criticità della mozione: “Non viene riconosciuta la resistenza palestinese e il 7 ottobre è definito come un ingiustificabile attacco terroristico, cosa che delegittima tutta la resistenza. Abbiamo chiesto che questa definizione venisse rimossa, ma la richiesta non è stata accolta”.

Contesto internazionale e situazione in Palestina

La mobilitazione studentesca si inserisce in un contesto internazionale particolarmente teso. Lo Stato di Palestina, con capitale de facto a Ramallah e capitale de jure in Gerusalemme Est, è riconosciuto come osservatore permanente all’ONU dal 2012 e rivendica sovranità su Cisgiordania e Striscia di Gaza, territori parzialmente occupati da Israele.

Dall’inizio del conflitto esploso il 7 ottobre 2023, in seguito all’attacco di Hamas, Israele ha risposto con una massiccia offensiva militare nella Striscia di Gaza, causando migliaia di vittime civili palestinesi, tra cui molti bambini. La situazione umanitaria è drammatica, con vaste aree di Gaza sottoposte a bombardamenti, carestia e scarsità di acqua potabile.

Parallelamente, a livello internazionale, si registra un’intensificazione delle iniziative diplomatiche: il Regno Unito, ad esempio, ha annunciato di voler riconoscere formalmente lo Stato di Palestina, mentre la Francia ha già comunicato l’intenzione di farlo il 22 settembre scorso. Questi passi segnano un cambiamento nelle posizioni ufficiali di alcuni Paesi occidentali sul conflitto israelo-palestinese.

L’occupazione della Statale di Milano rappresenta quindi una forma di protesta che riflette non solo le tensioni locali, ma anche un’attenzione e una solidarietà verso una questione geopolitica di grande complessità e drammaticità.


Fonte: Roberto Smaldore - Milano, occupata la Statale: "I mezzi termini non sono più accettabili"

Tags: elisa frigeniGazaPalestinarebelotUniversità Statale di Milano

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