Milano, 7 settembre 2025 – Una svastica, il simbolo “uguale” e una stella di David sono stati tracciati con vernice rossa sul marciapiede di via Sirte, a pochi passi dalla fermata Bolivar della linea metropolitana M4 di Milano. Il graffito è comparso proprio davanti allo studio del regista e documentarista Ruggero Gabbai, noto per il suo impegno nella memoria della Shoah e autore del film “Liliana”, dedicato alla senatrice a vita Liliana Segre.
Il gesto intimidatorio denunciato da Ruggero Gabbai

È stato lo stesso Gabbai a rendere pubblico l’accaduto attraverso i social network, denunciando l’atto alla Digos e ai carabinieri nella giornata di venerdì 5 settembre. Nel suo post ha definito il graffito “un fatto molto grave” e “un messaggio chiaro nella sua violenza e nella sua volgarità”, sottolineando come l’autore probabilmente conosca bene la sua attività cinematografica, basata su temi delicati quali la Shoah, la lotta alla mafia, il rispetto dei diritti, della legalità e delle minoranze.
Gabbai, che è anche ex consigliere comunale del Pd, ha ribadito la sua determinazione a non farsi intimidire: “Continueremo a lavorare per favorire il dialogo e l’approfondimento dei temi storici e politici, senza arretrare di un solo centimetro”. Il regista ha inoltre commentato all’ANSA che il fenomeno delle scritte antisemite e dei messaggi d’odio è in crescita e rappresenta un clima pericoloso da fermare.
Ruggero Gabbai e il suo impegno per la memoria e i diritti
Ruggero Gabbai, nato ad Anversa nel 1964 e cresciuto a Milano, vanta una lunga carriera nel cinema documentaristico, con un focus particolare sulla memoria storica e sui diritti umani. Laureato in cinematografia presso la Columbia University di New York, ha collaborato con importanti registi internazionali e ha realizzato numerosi film-documentari che sono stati presentati in festival internazionali e trasmessi da importanti reti televisive.
Tra le sue opere più note figurano Memoria (1997), un documentario che raccoglie le testimonianze dei sopravvissuti ai campi di concentramento, e Liliana (2024), il film che racconta la vita della senatrice a vita Liliana Segre, superstite dell’Olocausto e attivista contro l’antisemitismo e il razzismo. Il film ha ricevuto riconoscimenti come il Premio speciale del Nastro d’argento 2025 nella sezione Documentari e il premio speciale “Il Valore educativo del rispetto” alla Festa del Cinema di Roma.
L’attività di Gabbai si distingue per la volontà di mantenere viva la memoria storica e per l’impegno nel contrasto all’odio e alle discriminazioni, temi che rendono ancora più grave il gesto intimidatorio subito davanti al suo studio.
L’episodio si inserisce in un contesto di crescente preoccupazione per la diffusione di simboli e scritte antisemite in Italia, un fenomeno denunciato da numerose istituzioni e attivisti impegnati nella lotta contro l’odio razziale e religioso.
Fonte: Alessandra D'Ippolito - Liliana Segre: svastica e stella di David davanti allo studio del regista del suo film






