MILANO – Durante un incontro a Palazzo Giureconsulti, la senatrice Liliana Segre ha ribadito la sua posizione contro la guerra e la violenza. Sottolineando l’importanza della pace, ha affermato che i bambini sono le prime vittime dei conflitti, indipendentemente da etnia e religione
La senatrice Liliana Segre ha recentemente condiviso le sue profonde riflessioni sulla guerra e sull’importanza della pace durante un incontro a Milano, dedicato alla presentazione del suo libro “Non posso e non voglio tacere”. In un momento in cui i conflitti globali continuano a causare sofferenze innumerevoli, le sue parole risuonano come un forte monito per tutti noi.
La guerra non è mai giusta
L’incontro si è svolto a Palazzo Giureconsulti, dove Segre ha esposto la sua ferma posizione contro la guerra, affermando: “La guerra non è mai una cosa giusta, perché la cosa giusta è la pace“. Questo messaggio sottolinea la necessità di affrontare le divergenze attraverso il dialogo piuttosto che con le armi. La senatrice ha ribadito il suo impegno nei confronti dei principi della Costituzione italiana, in particolare l’articolo 3, che promuove l’uguaglianza e il rispetto tra tutti gli individui.
Durante il suo intervento, Segre ha espresso la sua avversione per qualsiasi forma di violenza e vendetta, evidenziando che la guerra provoca una paura e un ribrezzo terribili. Ha affermato: “Io sono contro la guerra, la vendetta, sono contro la violenza di tutti i tipi“, richiamando l’attenzione sulla vulnerabilità dei bambini, spesso le prime vittime dei conflitti. La senatrice ha sottolineato: “I bambini sono creature sacre e inviolabili, non dovrebbero mai essere toccati“, evidenziando l’importanza di proteggere le generazioni future, indipendentemente da colore, religione o nazionalità.
Un appello alla pace
Le parole di Segre assumono un significato particolare in un contesto internazionale segnato da tensioni crescenti e conflitti armati. La sua esperienza come sopravvissuta all’Olocausto le conferisce una prospettiva unica sulla brutalità della guerra. Le sue affermazioni richiamano l’attenzione sulla necessità di promuovere una cultura di pace e dialogo, specialmente in un’epoca in cui il militarismo sembra prendere piede in molte parti del mondo.
La senatrice, con il suo impegno civile, rappresenta una voce autorevole nel dibattito contemporaneo, invitando tutti a riflettere sull’importanza di costruire ponti piuttosto che erigere muri. In un mondo in cui le guerre continuano a mietere vittime innocenti, le parole di Segre rimangono un richiamo alla responsabilità collettiva di lavorare per un futuro di pace e comprensione reciproca.