L’inchiesta sulla gestione degli appalti digitali per le Olimpiadi Invernali Milano-Cortina 2026 prosegue con nuovi sviluppi che coinvolgono la Fondazione Milano Cortina 2026 e importanti dirigenti. Nel frattempo, il presidente della Fondazione e del CONI, Giovanni Malagò, si è espresso con fermezza sulla vicenda, confermando la sua fiducia negli organismi coinvolti e sottolineando il rispetto delle norme vigenti.
Milano-Cortina: Malagò sulla trasmissione degli atti alla Corte Costituzionale
Il gip di Milano, Patrizia Nobile, ha trasmesso alla Corte Costituzionale gli atti relativi all’inchiesta della Procura di Milano, che indaga su ipotesi di turbativa d’asta e corruzione nell’ambito degli appalti e delle gare per i servizi digitali affidati dalla Fondazione Milano Cortina 2026. Nel decreto, si evidenziano profili di incostituzionalità riguardo alla legge “Salva Olimpiadi” del 2024, che ha definito la natura privata della Fondazione. Tale qualificazione ha di fatto bloccato l’inchiesta in corso.
Giovanni Malagò, commentando la notizia a margine dell’evento “La Lombardia al centro della sfida olimpica”, ha dichiarato:“Ho totale fiducia in tutti i soggetti, sia quelli che devono fare delle valutazioni, sia quelli che lo dovranno fare in futuro. Parliamo di organismi la cui storia, prestigio e credibilità sono assoluti”. Il presidente ha inoltre riconosciuto che la situazione è preoccupante, ma ha ribadito di aver sempre agito nel rispetto delle leggi. Ha ricordato come, dal 2019 ad oggi, diversi governi e partiti abbiano confermato la natura giuridica della Fondazione senza mai sollevare obiezioni sostanziali.
Dettagli sull’inchiesta e coinvolgimenti
Secondo gli atti giudiziari, la società Deloitte Consulting srl si sarebbe aggiudicata nel 2023 la gara denominata “Digital Platform and Services” per i servizi digitali legati ai Giochi, grazie a informazioni preferenziali fornite da dirigenti della Fondazione. In particolare, Claudio Colmegna, manager Deloitte indagato, ha riferito che Daniele Corvasce, dirigente della Fondazione, avrebbe comunicato all’azienda il prezzo dell’offerta concorrente per permettere a Deloitte di adeguare la propria proposta, ribassandola di circa 110mila euro.
L’inchiesta ha coinvolto anche l’ex amministratore delegato della Fondazione, Vincenzo Novari, indagato per corruzione e turbativa d’asta insieme ad altri soggetti tra cui Luca Tomassini, fondatore della società informatica Vetrya, e un dirigente della Fondazione. Le accuse riguardano presunte promesse di denaro e altre utilità in cambio di aggiudicazioni di appalti per servizi digitali delle Olimpiadi. Tra le prove raccolte vi è anche una Smart pagata da Vetrya a un dirigente della Fondazione, Massimiliano Zuco.
Le indagini hanno fatto emergere anche possibili condizionamenti per la scelta del logo olimpico, con l’ipotesi che Zuco abbia influenzato il televoto pubblico per favorire uno dei due loghi in gara, violando i criteri di trasparenza e imparzialità.
Nonostante le perquisizioni e le acquisizioni di documenti presso la Fondazione, Deloitte e Vetrya, la società Deloitte non risulta indagata.
Il contesto dei Giochi di Milano-Cortina e l’impegno per l’organizzazione
I Giochi Olimpici Invernali di Milano-Cortina 2026 si terranno dal 6 al 22 febbraio 2026, coinvolgendo oltre 3.500 atleti da 93 Paesi in 16 discipline olimpiche e 6 sport paralimpici. Le cerimonie di apertura e chiusura si svolgeranno rispettivamente allo Stadio Giuseppe Meazza di Milano e all’Arena di Verona. L’evento rappresenterà la terza edizione olimpica invernale ospitata in Italia, dopo Cortina 1956 e Torino 2006, e la prima con due città ospitanti.
Il Comitato Organizzatore, la Fondazione Milano Cortina 2026, presieduta da Giovanni Malagò, è composta da enti pubblici e privati, tra cui il CONI, le Regioni Lombardia e Veneto, i Comuni di Milano e Cortina, e le Province autonome di Trento e Bolzano. La Fondazione ha il compito di gestire l’organizzazione e la realizzazione dell’evento, con un piano delle opere olimpiche approvato per la costruzione e il miglioramento di impianti sportivi e infrastrutture.
Giovanni Malagò, figura di rilievo nello sport italiano e presidente del CONI fino al 2025, ha annunciato anche alcune iniziative legate alla candidatura olimpica, come la designazione di Alberto Tomba, leggenda dello sci italiano, quale testimonial dei Giochi, e la realizzazione di un inno ufficiale con parole di Mogol e musiche di Ennio Morricone. L’organizzazione punta inoltre su un’immagine elegante e di alto profilo, con divise firmate Armani per gli atleti e gli ufficiali.
Situazione attuale e prossimi sviluppi
L’inchiesta giudiziaria rappresenta un momento di forte attenzione sulla gestione degli appalti e la trasparenza nelle procedure legate ai Giochi. La trasmissione degli atti alla Consulta potrebbe portare a un pronunciamento sulla legittimità della legge che definisce la Fondazione come ente privato, con possibili ripercussioni sull’intera struttura organizzativa.
Nel frattempo, l’organizzazione prosegue con l’obiettivo di garantire il successo dei Giochi Olimpici Invernali, sotto la guida di Malagò e della nuova amministrazione delegata, che sarà scelta con competenze internazionali per assicurare un management efficace e trasparente.
Le indagini della Procura di Milano, coordinate dai pm Francesco Cajani e Alessandro Gobbis con il procuratore aggiunto Tiziana Siciliano, continueranno a fare luce sui rapporti economici e sulle procedure di assegnazione degli appalti, in un contesto che vede coinvolti importanti soggetti pubblici e privati, con l’attenzione sempre alta sul rispetto delle normative anticorruzione.
Il 24 giugno 2026 a Losanna è prevista la decisione finale del Comitato Olimpico Internazionale riguardo alla candidatura italiana, mentre la macchina organizzativa si prepara a uno degli eventi sportivi più importanti nel panorama internazionale, tra aspettative e verifiche sul piano della legalità e della correttezza amministrativa.






