Siracusa, 11 settembre 2025 – È in corso la preparazione finale per la partenza della Global Sumud Flotilla dal porto grande di Siracusa, con la missione umanitaria diretta verso la Striscia di Gaza. La partenza, inizialmente prevista per oggi, è stata posticipata all’alba di domani, come annunciato dalla portavoce italiana della Flotilla, Maria Elena Delia. La missione vede la partecipazione di circa 600 persone distribuite su 34 imbarcazioni provenienti da Italia, Grecia e Tunisia, con l’obiettivo di portare aiuti alla popolazione palestinese.
La partenza da Siracusa e l’unione con la flotta internazionale

Da Siracusa e dalla vicina rada di Augusta partiranno in totale 18 barche con a bordo 150 persone, tra cui due parlamentari e tre europarlamentari italiani. Queste si uniranno in mare alle 6 imbarcazioni provenienti dalla Grecia e alle 10 dalla Tunisia, che trasportano complessivamente circa 60 partecipanti. La flotta italiana si unirà a quella già partita da Barcellona, e insieme navigheranno verso Gaza “senza scali intermedi”, come spiegato dal senatore M5S Marco Croatti, uno degli esponenti politici impegnati nella missione. Tra i materiali umanitari trasportati vi sono le 300 tonnellate di beni raccolti a Genova lo scorso agosto.
La missione non si è fermata nemmeno dopo i due recenti attacchi subiti da alcune navi della Flotilla in Tunisia, inclusa quella con a bordo l’attivista Greta Thunberg. Il ministro degli Esteri israeliano, Ben-Gvir, ha dichiarato che i partecipanti saranno considerati “terroristi”.
Richiesta di tutela diplomatica e posizione del governo italiano
Maria Elena Delia ha espresso preoccupazione per la sicurezza dei partecipanti italiani e ha rivolto un appello al Governo italiano affinché garantisca una tutela diplomatica qualora gli attivisti venissero “prelevati, sequestrati o incarcerati dagli israeliani”. La portavoce ha sottolineato che non si tratta di chiedere scorte, ma di stabilire un canale di interlocuzione diplomatica con Israele. Ha inoltre citato il gesto del ministro degli Esteri spagnolo, che ha esteso l’immunità diplomatica ai cittadini spagnoli coinvolti nella missione, auspicando che anche l’Italia possa offrire una simile protezione.
Il vicepremier e ministro degli Esteri italiano, Antonio Tajani, ha ribadito la posizione del governo, sottolineando l’importanza di utilizzare “canali umanitari già attivi ed efficaci” per evitare rischi ai partecipanti. Ha confermato, tuttavia, che la Farnesina garantirà “assistenza diplomatica e consolare” ai connazionali impegnati nella Flotilla, mantenendo un rapporto stretto con la portavoce e attivando l’Ambasciata italiana a Tel Aviv per sollecitare il rispetto dei diritti degli italiani presenti.
Nel frattempo, il Collettivo Autonomo Lavoratori Portuali di Genova, anch’esso coinvolto nella missione, ha denunciato l’utilizzo di droni militari negli attacchi subiti dalle imbarcazioni, mentre le autorità tunisine indagano sull’episodio, definito un “atto premeditato”. A Siracusa, circa 200 persone hanno accolto la partenza della Flotilla sventolando bandiere palestinesi e mostrando striscioni di solidarietà con Gaza.






