Oggi ha inizio l’incidente probatorio per il delitto di Garlasco, ma come si svolgerà? Ecco cosa bisogna sapere a riguardo
Inizia oggi negli uffici della Questura di Milano il delicato e complesso incidente probatorio per il caso del delitto di Garlasco, che torna sotto i riflettori dopo diciotto anni dall’omicidio di Chiara Poggi. Undici consulenti tecnici, esperti di genetica forense e dattiloscopia, sono convocati per avviare una lunga serie di accertamenti scientifici che riguarderanno principalmente l’analisi del DNA e delle impronte raccolte sulla scena del crimine.
Incidente probatorio e quesiti scientifici
L’indagine, riaperta dalla Procura di Pavia, si concentra su cinque punti essenziali. Primo fra tutti, l’analisi dei profili genetici estratti dai margini ungueali di Chiara Poggi, repertati dal perito Francesco De Stefano durante il processo d’appello-bis. Il consulente dell’accusa, Carlo Previdere, sostiene che il DNA ritrovato sotto le unghie della vittima sia sovrapponibile a quello di Andrea Sempio, amico del fratello di Chiara e indagato nelle nuove indagini, mentre De Stefano aveva ritenuto quel materiale scarso e degradato, non attribuibile a nessuno.
Tra gli altri quesiti, vi è l’estrazione del DNA dalle fascette para-adesive rinvenute sulla scena, con particolare attenzione all’impronta numero 10, mai attribuita a nessuno, che potrebbe indicare la presenza di un terzo soggetto nella villetta di via Pascoli. Saranno inoltre esaminati i campioni biologici mai analizzati o con esiti dubbi, tra cui oggetti di uso quotidiano come confezioni di tè, yogurt e cereali trovati nella casa. Infine, è prevista la comparazione dei profili genetici con quelli di Andrea Sempio, Alberto Stasi — condannato per l’omicidio —, i membri della famiglia Poggi e altre persone abitualmente presenti nella casa.
Nuove tecnologie e dinamiche investigative
Diciotto anni dopo il delitto, la scena del crimine sarà oggetto di rilievi avanzati con l’uso di laser scanner e droni, per realizzare una ricostruzione tridimensionale dettagliata. L’obiettivo degli accertamenti è chiarire le circostanze di quella tragica mattina del 13 agosto 2007, affrontando anche le criticità emerse nelle prime indagini, come la contaminazione della scena del crimine e l’assenza di alcune procedure fondamentali nel rilevamento delle prove.
Il confronto tra gli esperti si tiene alle 10:30 presso il Gabinetto regionale della polizia scientifica di Milano, dove si ritroveranno periti nominati dalla giudice Daniela Garlaschelli, consulenti delle parti e difesa, nonché legali dei familiari di Chiara Poggi e dell’imputato Stasi. La complessità dell’incidente probatorio e la mole di prove da analizzare lasciano presagire tempi lunghi, con la consegna dei risultati prevista entro novanta giorni, salvo proroghe.
Il contesto e le tensioni familiari
Negli ultimi mesi, la riapertura dell’indagine ha riacceso tensioni e dibattiti all’interno della comunità di Garlasco e tra i familiari della vittima. La madre di Chiara ha espresso il proprio dolore per le insinuazioni e le accuse infondate che circolano mediaticamente, ribadendo la certezza della colpevolezza di Alberto Stasi, condannato definitivamente nel 2015. Nel contempo, il coinvolgimento di Andrea Sempio ha aperto nuovi scenari investigativi, indagando su una possibile complicità o presenza di più persone nella villetta al momento del delitto.
Il confronto tra le versioni, le testimonianze e le prove scientifiche sarà al centro delle prossime fasi processuali. Nel frattempo, la procura mantiene riserbo sulle strategie investigative, mentre la cittadina di Garlasco segue con attenzione e partecipazione emotiva questo nuovo capitolo di una vicenda che ancora oggi rappresenta un mistero irrisolto, nonostante la sentenza definitiva.