New York, 7 ottobre 2025 – Due adolescenti sono state trovate senza vita sul tetto di un treno della linea J della metropolitana a Brooklyn, vittime di una sfida virale nota come subway surfing, che continua a mietere vittime nonostante gli sforzi delle autorità per contrastarla. L’incidente, avvenuto nella notte tra venerdì e sabato nella zona di Williamsburg, riaccende il dibattito su questa pratica estremamente pericolosa e sulle responsabilità di genitori, scuole e piattaforme social nel prevenire ulteriori tragedie.
La tragedia a Brooklyn e il fenomeno del subway surfing
Le due giovani, amiche minorenni residenti a Brooklyn secondo quanto riportato da fonti giornalistiche locali, sono state trovate prive di vita sul tetto dell’ultimo vagone di un convoglio in arrivo alla stazione Marcy Avenue. L’intervento della polizia di New York è scattato intorno alle tre di notte dopo una chiamata al 911, ma purtroppo il personale medico ha potuto solo constatarne il decesso sul posto. Le prime indagini indicano che le ragazze stavano tentando di filmarsi mentre compivano la sfida del subway surfing, ovvero restare in equilibrio sui tetti dei treni in movimento, un gesto che negli ultimi anni ha provocato numerose vittime nella Grande Mela.
Il presidente del New York City Transit, Demetrius Crichlow, ha definito l’episodio una “tragedia evitabile” e ha sottolineato la necessità di una forte azione preventiva: “È straziante che due giovani ragazze se ne siano andate perché hanno pensato che surfare all’esterno di un treno fosse un gioco accettabile“. Il fenomeno, nato negli anni Ottanta ma rilanciato dai social network, spinge adolescenti e pre-adolescenti a cercare notorietà e popolarità sui social, spesso senza rendersi conto del rischio letale.
Secondo i dati più recenti della Metropolitan Transportation Authority (MTA), nel 2024 si sono registrati sei decessi legati a episodi di subway surfing, in aumento rispetto ai cinque dell’anno precedente. Un trend che allarma e che ha portato le autorità a intensificare i controlli e le campagne di sensibilizzazione.
Strategie di contrasto e campagne di sensibilizzazione
Per arginare la pericolosa moda del subway surfing, la MTA ha adottato diverse misure, tra cui l’installazione di nuove telecamere di sicurezza e l’utilizzo sperimentale di droni per monitorare le aree più a rischio. Rilanciata anche la campagna educativa “Ride Inside, Stay Alive”, rivolta soprattutto agli studenti delle scuole situate lungo le linee più colpite, come la J, M, Z e la 7. Manifesti, video informativi e incontri con genitori e insegnanti mirano a far comprendere ai giovani che il subway surfing non è un gioco, ma una pratica potenzialmente mortale.
Il fenomeno, inoltre, ha spinto la polizia di New York a incrementare gli arresti: con il fermo di 229 persone nel 2024 per subway surfing, si è visto un significativo aumento rispetto alle 135 dell’anno precedente, con un’età media di circa 14 anni, ma non mancano casi di bambini di appena 9 anni coinvolti.
Le piattaforme social, da parte loro, sono sotto pressione per rimuovere i contenuti che promuovono queste sfide rischiose, inserendosi nel più ampio dibattito sulla responsabilità digitale delle aziende tecnologiche nel contenere contenuti pericolosi.
Subway Surfers: il gioco e la differenza con la sfida reale
Da non confondere con la tragica pratica reale, Subway Surfers è un popolare videogioco mobile sviluppato dalle società danesi Kiloo Games e SYBO Games, pubblicato il 24 maggio 2012. Il titolo, un endless runner in stile Temple Run, vede il protagonista, uno street artist inseguito dalla polizia, saltare ostacoli e correre sui binari della metropolitana. Con oltre due miliardi di download, Subway Surfers è uno dei giochi più scaricati al mondo, apprezzato per i suoi aggiornamenti stagionali e temi “World Tour” che cambiano periodicamente l’ambientazione.
Nonostante la popolarità del gioco, esperti e autorità sottolineano che la sfida reale del subway surfing è completamente diversa e molto più pericolosa, poiché comporta rischi concreti e spesso mortali. I social network, infatti, hanno amplificato la visibilità di tali imprese rischiose, spingendo molti giovani a imitarle senza considerare le conseguenze.

La reazione della comunità e degli esperti
La tragedia di Brooklyn ha provocato reazioni di dolore e appelli alla responsabilità da parte di genitori, insegnanti e associazioni locali. Le scuole coinvolte nelle campagne di prevenzione hanno iniziato a inserire moduli specifici di educazione digitale per aiutare i ragazzi a riconoscere e resistere ai contenuti pericolosi online.
Inoltre, le famiglie delle vittime hanno lanciato appelli sui social network, accompagnati da raccolte fondi per sostenere i costi legati alla tragedia. Una di queste pagine su GoFundMe descrive una delle ragazze come “piena di vita, gentile e curiosa, una perdita che lascia senza parole“.






