KIEV, 10 MAG – I leader europei Macron, Starmer, Merz e Tusk hanno richiesto un cessate il fuoco di 30 giorni per avviare colloqui di pace, sottolineando la necessità di fermare la violenza e garantire la sovranità dell’Ucraina. Mobiliteranno il supporto fino a quando la Russia non accetterà un accordo duraturo
Un appello forte e deciso è giunto dalla capitale ucraina Kiev, dove quattro importanti leader europei – Emmanuel Macron, Keir Starmer, Friedrich Merz e Donald Tusk – hanno sollecitato la Russia a concordare un cessate il fuoco completo e incondizionato di 30 giorni. Questa richiesta è stata formulata in una dichiarazione congiunta, rilasciata prima della loro visita al presidente ucraino Volodymyr Zelensky, avvenuta il 10 maggio.
Urgenza di un cessate il fuoco in Ucraina
I leader hanno sottolineato l’urgenza di questo cessate il fuoco, affermando che esso rappresenterebbe un passo fondamentale per avviare colloqui di pace significativi e duraturi. “Vogliamo essere chiari: lo spargimento di sangue deve cessare. La Russia deve fermare la sua invasione illegale”, hanno dichiarato, evidenziando la necessità di garantire all’Ucraina un futuro sicuro e sovrano. Questa posizione riflette non solo un intento di pacificazione, ma anche un impegno concreto a sostenere l’Ucraina nel suo diritto di esistere come nazione.
Significato simbolico della visita in Ucraina
La visita congiunta dei leader, la prima di questo tipo dall’inizio del conflitto, assume un significato simbolico particolare, soprattutto alla luce del discorso del presidente russo Vladimir Putin, che ha avuto luogo il giorno precedente durante una parata a Mosca per celebrare la vittoria sovietica nella Seconda Guerra Mondiale. Questo contesto storico sottolinea la complessità e la delicatezza della situazione attuale, dove ogni mossa diplomatica è carica di significato.
Risposta del Cremlino
Tuttavia, la risposta del Cremlino non si è fatta attendere. Dmitrij Peskov, portavoce del governo russo, ha dichiarato che sarebbe possibile accettare una tregua solo se le forniture di armi all’Ucraina cessassero. Secondo Peskov, continuare a rifornire di armi Kiev sarebbe un “vantaggio” per il governo ucraino, sottolineando così la ferma opposizione della Russia a qualsiasi iniziativa di pace che non soddisfi le proprie condizioni.
Mentre la comunità internazionale guarda con attenzione a questi sviluppi, la pressione sui leader russi rimane alta. I quattro leader europei hanno ribadito il loro impegno a intensificare il sostegno all’Ucraina, promettendo di aumentare la pressione sulla macchina da guerra russa fino a quando non verrà accettato un cessate il fuoco duraturo. Queste dinamiche evidenziano quanto sia cruciale il ruolo dell’Europa nella ricerca di una soluzione pacifica al conflitto, in un momento in cui il futuro dell’Ucraina e la stabilità dell’intera regione sono in gioco.