PALERMO, 30 APR – Il gip di Palermo ha convalidato il fermo di Salvatore Calvaruso, 19enne accusato di aver ucciso tre ventenni a Monreale durante una rissa, usando un pistola. Calvaruso ha confessato, sostenendo di aver agito per difesa. Resta in carcere
Il gip di Palermo ha convalidato il fermo di Salvatore Calvaruso, il 19enne accusato di avere ucciso, sabato sera, a Monreale, durante una rissa, tre ventenni a colpi di pistola. Questo tragico evento, avvenuto durante una rissa sabato sera, ha portato alla morte di tre giovani ventenni, scatenando una serie di interrogativi sulla dinamica della violenza tra i giovani e le misure di prevenzione necessarie.
La confessione di Calvaruso
Durante l’interrogatorio di garanzia, Calvaruso ha confessato la sua responsabilità, cercando di giustificare le sue azioni come una reazione a un’aggressione. Ha affermato di trovarsi in una situazione di vita o di morte, ma questa giustificazione solleva interrogativi sulla reale natura dell’incidente e sul possibile coinvolgimento di altri giovani nella rissa. La violenza che ha caratterizzato il conflitto tra gruppi di ragazzi è un fenomeno che preoccupa sia le autorità che i cittadini.
La decisione del gip
Dopo aver esaminato le prove e ascoltato le dichiarazioni di Calvaruso, il giudice per le indagini preliminari ha convalidato il fermo e ha deciso di applicare la misura cautelare di custodia in carcere. Le autorità stanno ora approfondendo le indagini per comprendere le dinamiche che hanno portato a questo drammatico epilogo e per identificare eventuali complici o ulteriori responsabili, in un contesto di crescente preoccupazione per la sicurezza pubblica.
La testimonianza dell’indagato
Durante l’interrogatorio, l’uomo ha raccontato di trovarsi sul luogo della violenza in seguito a una lite che era sfociata in un conflitto. “Ero stato colpito con un casco e, spaventato, ho provato a scappare con il mio motorino. Ma sono stato aggredito e sono caduto. In quel momento, preso dalla paura, ho impugnato la pistola e ho sparato tre colpi”, ha dichiarato. l’indagato ha aggiunto: “In questi giorni ho riflettuto e ho ricordato”, per poi scusarsi con le famiglie delle vittime.






