San Francisco, 11 novembre 2025 – Nel cuore della Silicon Valley, epicentro mondiale dell’innovazione tecnologica, prende forma una nuova frontiera nella biotecnologia: la selezione genetica degli embrioni umani. La startup statunitense Preventive, fondata lo scorso maggio e finanziata da importanti imprenditori come Sam Altman, amministratore delegato di OpenAI, e Brian Armstrong, CEO di Coinbase, sta sviluppando tecnologie avanzate per modificare geneticamente embrioni al fine di prevenire malattie ereditarie. Tuttavia, la notizia ha riacceso un acceso dibattito etico e scientifico sull’eventuale deriva eugenetica.
La nuova frontiera della genetica: “embrioni su misura”
Nonostante l’editing genetico sugli embrioni umani sia ancora vietato negli Stati Uniti e in Europa, la ricerca su tecniche di screening genetico avanzato progredisce rapidamente. Preventive si propone di rivoluzionare la fecondazione assistita, consentendo l’analisi dettagliata degli embrioni per identificare quelli con il più alto “potenziale genetico”. Questo approccio va ben oltre la semplice prevenzione delle malattie, aprendo la strada a una vera e propria personalizzazione genetica dei nascituri, con la possibilità di selezionare tratti relativi a capacità cognitive, altezza, struttura ossea o colore degli occhi.
Negli ultimi anni, il connubio tra biotecnologia e intelligenza artificiale ha favorito la nascita di numerose startup che offrono ai futuri genitori servizi di screening sempre più sofisticati. Il crescente interesse degli investitori tecnologici, attratti dalla prospettiva di un’umanità “ottimizzata” grazie ai progressi scientifici, potrebbe trasformare la nascita da evento naturale a processo di scelta commerciale. Gli scienziati mettono in guardia sul rischio che solo chi dispone di risorse economiche significative possa accedere a queste tecnologie, ampliando così le disuguaglianze sociali.

Implicazioni etiche e sociali della selezione genetica
La prospettiva di poter “creare” bambini su misura ha scatenato un dibattito acceso tra gli esperti. Molti ricercatori temono che le nuove tecnologie possano portare a una deriva eugenetica, ridefinendo il concetto stesso di umanità e aprendo la strada a una società divisa tra chi può permettersi di selezionare i propri figli e chi no.
Le normative attuali vietano l’editing genetico sugli embrioni, ma la velocità con cui si sviluppano le tecnologie di screening genetico avanzato impone un confronto urgente e approfondito tra scienza, etica e politica per evitare abusi e garantire un uso responsabile delle scoperte biotecnologiche.






