Google ha avanzato una proposta di modifica ai suoi servizi pubblicitari rivolta all’Unione Europea, in risposta alle recenti iniziative regolatorie avviate dalla Commissione Ue. L’obiettivo dichiarato da Google è evitare una separazione radicale del proprio business pubblicitario, che potrebbe avere ripercussioni su editori e inserzionisti europei.
La proposta di Google e la reazione della Commissione Europea
Un portavoce di Google ha precisato che la proposta “recepisce pienamente la decisione senza una separazione dirompente che danneggerebbe le migliaia di editori e inserzionisti europei che utilizzano gli strumenti di Google per far crescere il proprio business”. Tuttavia, l’azienda ha ribadito di non condividere ancora pienamente la decisione dell’Ue. Dall’altra parte, la Commissione europea ha risposto che “verranno analizzate le misure proposte per valutare se possano porre fine alle pratiche denunciate e ai conflitti di interesse inerenti alle attività di Google”.

La mossa di Google segue l’avvio di un’indagine da parte dell’Ue per accertare se il colosso tecnologico abbia penalizzato gli editori di notizie, in violazione della normativa europea sui mercati digitali (Digital Markets Act, Dma). Questa azione arriva a pochi mesi dalla maxi multa antitrust da 2,95 miliardi di euro inflitta a Google, sempre per pratiche anticoncorrenziali legate alla promozione dei propri servizi.
Innovazioni nei servizi pubblicitari e tutela della privacy
Nel frattempo, Google sta implementando importanti novità tecniche nei suoi servizi pubblicitari. Tra queste spicca la funzionalità per le modifiche collettive in Search Ads 360, che consente di apportare simultaneamente più aggiornamenti a campagne, gruppi di annunci, parole chiave e altri elementi, migliorando la gestione delle campagne pubblicitarie. È anche possibile creare regole automatizzate per eseguire modifiche collettive in modo programmato, aumentando l’efficienza operativa degli inserzionisti.
Parallelamente, Google continua a sviluppare l’iniziativa Privacy Sandbox su Chrome e Android, che punta a proteggere maggiormente la privacy degli utenti online migliorando al contempo la pertinenza degli annunci. Gli utenti che attivano queste impostazioni vedranno annunci basati su dati memorizzati localmente nel browser o sul dispositivo, riducendo il ricorso ai cookie tradizionali e limitando l’uso di dati personali sensibili.
Google conferma inoltre il suo impegno a offrire annunci sicuri e non invasivi, chiudendo ogni anno centinaia di migliaia di account che violano le policy, ad esempio con annunci contenenti malware o informazioni contraffatte. Queste misure rappresentano un tentativo di bilanciare la crescita del business pubblicitario con il rispetto della normativa europea e la tutela della privacy degli utenti.






