Milano, 8 luglio 2025 – In risposta alla startup cinese DeepSeek, accusata di aver copiato i suoi modelli di intelligenza artificiale, OpenAI intensifica le misure di sicurezza per tutelarsi dallo spionaggio industriale e dal furto tecnologico. La notizia, riportata dal Financial Times, sottolinea come l’azienda stia adottando una serie di provvedimenti per proteggere il proprio patrimonio intellettuale e tecnologico.
Misure di sicurezza rafforzate per proteggere la proprietà intellettuale
In seguito alle accuse rivolte a DeepSeek, che avrebbe utilizzato modelli simili a quelli di ChatGPT per sviluppare un chatbot a basso costo, OpenAI ha introdotto una serie di controlli più stringenti sulle informazioni sensibili. Tra le novità, vi sono pratiche informatiche avanzate che isolano la tecnologia proprietaria in ambienti altamente protetti, accessibili solo mediante controlli biometrici. Inoltre, è stato vietato l’accesso a internet all’interno degli uffici, salvo specifiche approvazioni, per evitare possibili fughe di dati.
La sicurezza fisica nei data center è stata potenziata, con un aumento dei controlli sul personale interno e sulle nuove reclute, così da prevenire ogni possibile rischio di infiltrazione o spionaggio. Questi interventi si inseriscono in un quadro più ampio di preoccupazioni crescenti per il furto di tecnologie legate all’intelligenza artificiale.
Esperti e strategie al servizio della cybersecurity
Da gennaio 2025, OpenAI ha affidato la responsabilità della sicurezza informatica a Dane Stuckey, ex manager di Palantir, azienda nota per le sue attività di data intelligence in ambito militare e governativo. Inoltre, l’ex generale dell’esercito americano Paul Nakasone è stato nominato nel consiglio di amministrazione di OpenAI con il compito di supervisionare la difesa contro le minacce alla cybersecurity.
Fondata nel 2015 con l’obiettivo di sviluppare un’intelligenza artificiale amichevole e accessibile, OpenAI si trova oggi a dover bilanciare l’innovazione tecnologica con la necessità di proteggere le proprie soluzioni da forme di appropriazione indebita. L’azienda, guidata dal CEO Sam Altman, continua a investire in sicurezza per tutelare i propri progressi e mantenere il vantaggio competitivo in un settore in rapida evoluzione.
Queste strategie di sicurezza riflettono la crescente attenzione globale verso le sfide poste dalla diffusione e dallo sfruttamento dell’intelligenza artificiale, confermando il ruolo di OpenAI come protagonista nella ricerca e nello sviluppo di tecnologie avanzate e sicure.






