Meta ha deciso di estendere l’accesso al suo programma di verifica dei fatti basato sulle cosiddette “note della comunità”, introdotto per sostituire il precedente sistema interno di fact-checking. Attualmente il servizio è disponibile solo negli Stati Uniti, ma il colosso dei social network punta a renderlo più accessibile e partecipativo.
Funzionamento e modalità di partecipazione
Secondo quanto spiegato da Guy Rosen, manager di Meta, chiunque potrà ora richiedere una nota o esprimere un giudizio sull’utilità di una nota già esistente. Gli utenti riceveranno una notifica quando i contenuti con cui hanno interagito riceveranno una valutazione della community. Finora, circa 70.000 collaboratori hanno scritto oltre 15.000 note, ma solo il 6% di queste è stato pubblicato, a causa del processo di approvazione necessario per garantire accuratezza e affidabilità.
Meta prende ispirazione da X
Il modello ricorda quello adottato dalla piattaforma X con le sue “note della collettività”, dove le annotazioni diventano pubbliche solo dopo aver ricevuto un numero sufficiente di pareri positivi. Meta punta a velocizzare questo processo, consentendo di rendere disponibili più rapidamente note accurate e prevenire la diffusione di informazioni fuorvianti.
Contesto e critiche precedenti
Rosen ha precisato che la nuova modalità permetterà agli utenti di richiedere una nota della comunità quando un post appare ambiguo, contiene informazioni dubbie o potenzialmente ingannevoli. Lo scorso ottobre, il Washington Post e il Center for Countering Digital Hate avevano sottolineato come la funzione equivalente di X non fosse riuscita a fermare la circolazione di bufale online, in particolare quelle legate alle elezioni presidenziali.
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