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Home Tecnologia

IA, quali sono i modelli migliori che si possono usare nel 2025?

Questa guida confronta i principali assistenti e modelli IA che dominano il mercato nel 2025, spiegando a chi servono e dove eccellono

by Alessandro Bolzani
2 Dicembre 2025
ChatGPT

ChatGPT | Pixabay @alexsl - alanews

Nel 2025 l’intelligenza artificiale (IA) è diventata parte integrante del lavoro quotidiano in molte aziende: riassume chat, genera bozze, svolge ricerche e assiste nella creazione di contenuti multimediali. La domanda cruciale per aziende e professionisti non è più se adottare l’IA, ma quali modelli offrano il miglior rapporto qualità-prezzo, i limiti pratici e le garanzie necessarie. Questa guida confronta i principali assistenti e modelli che dominano il mercato nel 2025, spiegando a chi servono, dove eccellono e quali accortezze adottare prima di integrarli nei processi di lavoro.

Cosa valutare prima di scegliere un modello di IA

Prima di scegliere una soluzione IA è utile controllare quattro elementi fondamentali: capacità multimodali (testo, immagini, audio e integrazione con strumenti esterni), costi effettivi e limiti all’uso, compatibilità con le app e i flussi di lavoro già in uso, e infine le funzionalità di sicurezza e controllo sui dati. Per confronti neutrali e aggiornati, la guida della Boston University rappresenta un buon punto di partenza per vedere a colpo d’occhio punti di forza e debolezze delle piattaforme.

ChatGPT (OpenAI): il tuttofare che molti già conoscono

OpenAI ha reso GPT-5 il modello predefinito su ChatGPT nell’estate del 2025. L’accesso base rimane gratuito con registrazione, mentre i piani a pagamento offrono maggior velocità, affidabilità e strumenti avanzati: ChatGPT Plus a 23 euro al mese e ChatGPT Pro a 229 euro mensili per utenti molto esigenti. Esistono anche soluzioni Team ed Enterprise con controlli amministrativi e limiti più elevati per le organizzazioni. ChatGPT è scelto per scrittura, brainstorming, supporto alla programmazione e per prompt multimodali che combinano testo, voce e immagini. Tuttavia, non è immune da “allucinazioni” su temi specialistici e le offerte Pro sono pensate soprattutto per utenti che ne fanno un uso intenso; inoltre le organizzazioni devono verificare impostazioni di sicurezza e politiche di conservazione dei dati prima di collegarvi contenuti proprietari.

Claude (Anthropic): il modello IA per analisi complesse e testi lunghi

Anthropic propone versioni gratuite e piani Pro (circa 15 euro al mese o meno con sottoscrizione annuale) e un’offerta Max pensata per carichi maggiori a partire da circa 85 euro al mese. I piani aziendali partono da tariffe per postazione con funzionalità come SSO e log di audit. La famiglia di modelli Claude è costruita per ragionare su documenti estesi: Claude Opus 4.1 viene usato per compiti complessi, Sonnet 4 per un equilibrio tra qualità e prestazioni e Haiku 3.5 quando servono risposte veloci.

Intelligenza artificiale sostenibile
Rappresentazione dell’intelligenza artificiale (IA) | Shutterstock – alanews

Il suo punto di forza è la capacità di sintetizzare e confrontare grandi testi voluminosi — utile per contratti, ricerche accademiche e policy. I limiti pratici includono limiti di uso in orari di picco e una generazione d’immagini meno competitiva rispetto agli specialisti del settore; inoltre funzioni aggiuntive come la ricerca web possono comportare costi incrementali.

Gemini (Google): integrazione profonda con l’ecosistema Workspace

Google distribuisce Gemini attraverso Google One e piani a pagamento: AI Pro a 21,99 euro al mese e AI Ultra a 274,99 euro al mese, quest’ultimo con modelli più potenti e quote più generose. Tra i punti di forza vi sono l’integrazione nativa con Gmail, Docs, Calendar e Search e una finestra di contesto enorme — fino a oltre un milione di token — che facilita l’analisi di testi lunghi. Progetti paralleli come Veo per la generazione video e Mariner per browsing agentico stanno aprendo nuove funzionalità; viene inoltre sperimentato un agente per sviluppatori chiamato Jules. Lato criticità, funzioni avanzate vengono rilasciate gradualmente e possono essere limitate a certi paesi; chi gestisce dati sensibili deve prestare attenzione ai permessi di condivisione interni all’ecosistema Google.

Microsoft Copilot: il vantaggio di chi usa Microsoft 365

Microsoft offre Copilot gratuitamente in modalità base; Copilot Pro costa 22 euro al mese e Microsoft 365 Copilot per le aziende è un’aggiunta da 28,40  euro al mese per utente sopra alle licenze eleggibili. L’integrazione con Word, Excel, PowerPoint, Outlook e Teams rende Copilot particolarmente efficace dove già si lavora con la suite Microsoft: riassunti di meeting, trasformazione di note in slide, analisi di fogli di calcolo e redazione di email sono attività in cui Copilot dà valore immediato. Gli amministratori apprezzano le opzioni di governance offerte da Microsoft Graph. Tra gli aspetti da monitorare: alcune capacità di Excel sono ancora in fase di preview e alcune funzionalità complete richiedono abbonamenti aggiuntivi; inoltre l’organizzazione dei file influisce molto sulla qualità delle risposte.

Meta AI: IA sociale e veloce per contenuti quotidiani

Meta propone AI gratuita su Facebook, Instagram, WhatsApp e Messenger e ha rilasciato un’app autonoma nella primavera del 2025. Da marzo l’offerta è stata estesa progressivamente in Europa. Meta AI è ideale per domande rapide all’interno delle app, generazione immediata di immagini per post e supporto alla scrittura nei messaggi: funziona con i modelli Llama e gli strumenti di generazione di immagini Emu. Le limitazioni riguardano la variazione di disponibilità tra paesi e un maturità inferiore per flussi lavorativi complessi rispetto agli assistant integrati nelle suite da ufficio; inoltre esigenze di sicurezza e tutela dei minori richiedono attenzione.

Abbinamenti pratici: quale modello per quale compito

Nelle attività quotidiane è utile combinare modelli diversi: per documenti e email scegliere Copilot o Gemini in base alla suite in uso; per leggere pacchetti di ricerca o PDF lunghi preferire Claude o Gemini; per creatività e supporto alla scrittura e al codice usare ChatGPT o Claude; per contenuti social e immagini rapide sfruttare Meta AI. Queste sono indicazioni operative: il miglior asset è sempre la prova diretta con i flussi reali del team.

Cosa considerare quando si compra (note chiave)

Il prezzo non basta: occorre verificare i limiti di messaggi, la velocità in ore di punta, se funzioni come la ricerca web o l’esecuzione di codice vanno a consumare quote, e quali strumenti di governance e conformità sono disponibili. Le aziende con esigenze di compliance guardano a soluzioni che offrono controllo amministrativo e log di audit.

Come iniziare in modo pragmatico nel 2025

Il consiglio operativo è sperimentare con due assistenti principali: uno che lavori direttamente sui documenti e sulle email, e un altro che eccella in ricerca o briefing creativi. Documentare i prompt efficaci, stabilire procedure di revisione e misurare metriche pratiche (tempo risparmiato, numero di revisioni, qualità percepita) aiuta a valutare il ritorno sull’investimento. Con la crescita dell’uso, trasformare queste regole in standard di team mantiene la qualità alta senza rallentare i processi.

Un’ultima riflessione pratica

Nel 2025 il panorama dei modelli AI è ricco e differenziato: la scelta migliore dipende dal mix di strumenti già in uso, dai vincoli di sicurezza e dalla tipologia di lavoro da automatizzare. Piuttosto che cercare l’unica soluzione “migliore”, le organizzazioni ottengono risultati maggiori accoppiando assistant che si completano a vicenda, costruendo workflow con controlli umani e monitorando costantemente prestazioni e costi. Test brevi e misurabili restano la via più sicura per capire quale configurazione funziona davvero per il proprio team.

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Tags: ApprofondimentoIntelligenza artificiale

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