Pechino, 11 settembre 2025 – L’Autorità cinese per la regolamentazione di internet ha emesso un severo monito nei confronti di Xiaohongshu, la popolare piattaforma social nota anche come RedNote. L’amministrazione del cyberspazio cinese ha annunciato che saranno adottate “avvisi e punizioni severe“ nei confronti dei responsabili dell’app, ritenuta colpevole di non aver gestito adeguatamente i contenuti online pubblicati dagli utenti.
Critiche ai contenuti di RedNote Xiaohongshu
Nel comunicato ufficiale, l’ente regolatore ha evidenziato come RedNote Xiaohongshu abbia ospitato “numerosi post che esaltano le dinamiche personali delle celebrità e questioni banali“, oltre a contenuti ritenuti “negativi“ che dominano frequentemente la lista dei risultati di ricerca più popolari. Il documento sottolinea che la piattaforma non ha adempiuto alla propria responsabilità principale di gestione dei contenuti, senza però dettagliare le specifiche sanzioni applicate. L’amministrazione ha ribadito l’importanza di mantenere un cyberspazio pulito e sano, in linea con gli interessi della popolazione.
Un social media in rapida crescita e con caratteristiche peculiari
Fondata a Shanghai nel 2013 da Miranda Qu e Charlwin Mao, Xiaohongshu, anche detto RedNote si è affermata come una piattaforma di social media e commercio elettronico con oltre 300 milioni di utenti registrati e più di 100 milioni di utenti attivi mensilmente. La sua popolarità è particolarmente alta tra la generazione Z, con l’80% degli utenti donne. Diversamente da altre piattaforme cinesi come Douyin (la versione cinese di TikTok) o Weibo, Xiaohongshu si concentra su contenuti apolitici legati a lifestyle, viaggi, bellezza e gastronomia, offrendo anche un marketplace online integrato, il RED Mall.
L’app è considerata relativamente meno soggetta a censura, permettendo la pubblicazione di contenuti su tematiche spesso sensibili nel contesto cinese, come l’LGBTQ+ e la condizione delle donne single. Xiaohongshu è diventata un punto di riferimento per influencer e marketing digitale, sfruttando contenuti generati dagli utenti (UGC) per promuovere prodotti sponsorizzati.
Questa presa di posizione dell’ente regolatore rappresenta un segnale importante sulle crescenti restrizioni imposte alle piattaforme digitali in Cina, nel tentativo di controllare i contenuti e orientare il panorama mediatico verso un modello più conforme agli obiettivi governativi.






