La Commissione Ue ha avviato un processo di verifica per stabilire se ChatGPT, il noto servizio di intelligenza artificiale sviluppato da OpenAI, rientri tra le piattaforme online soggette alla normativa europea sui servizi digitali (Digital Services Act, DSA). Questa legge, introdotta per regolamentare il complesso mondo digitale, prevede misure volte a tutelare i minori e a contrastare la disinformazione. La sorveglianza europea su ChatGPT potrebbe attivarsi entro la metà del 2026, segnando la prima volta che un servizio di intelligenza artificiale venga monitorato sotto il profilo del DSA.
La verifica della Commissione Ue su ChatGPT e le tappe previste
Secondo quanto riferito da fonti interne all’esecutivo comunitario, la Commissione sta lavorando in stretta collaborazione con il proprio servizio legale per definire se ChatGPT debba essere considerato un motore di ricerca o una piattaforma online ai sensi del DSA. Al termine di questa fase tecnica, è previsto l’invio di una lettera di intenti, seguita da una decisione formale di designazione da parte della Commissione. La normativa prevede che dalla decisione alla piena efficacia della designazione passino quattro mesi.
La decisione è particolarmente rilevante perché ChatGPT ha superato i 120 milioni di utenti mensili nell’Unione europea, superando di gran lunga la soglia di 45 milioni prevista dal DSA per l’inclusione nell’elenco delle piattaforme sottoposte a sorveglianza.
Coordinamento normativo tra DSA, AI Act e DMA
Palazzo Berlaymont sta inoltre lavorando per facilitare l’interazione tra il DSA, l’AI Act, la nuova legge europea sull’intelligenza artificiale, e il Digital Markets Act (DMA), che mira a contrastare pratiche sleali e abusi di posizione dominante da parte delle grandi aziende tecnologiche. L’obiettivo è garantire che le norme siano applicabili in modo praticabile per le imprese, evitando valutazioni eccessive sui rischi e assicurando un equilibrio tra tutela dei consumatori e sviluppo tecnologico.
ChatGPT rappresenta oggi uno dei modelli di intelligenza artificiale più avanzati e diffusi, con una base utenti in continua crescita in Europa e nel mondo. La decisione della Commissione europea di sottoporlo a sorveglianza rafforza il quadro regolatorio dell’Unione nel settore digitale, ponendo particolare attenzione alla sicurezza, alla trasparenza e alla responsabilità nell’uso di tecnologie basate sull’intelligenza artificiale.






