Milano, 23 dicembre 2025 – Un noto collettivo di attivisti digitali ha compiuto un’azione senza precedenti contro Spotify, sottraendo una quantità enorme di dati musicali dalla piattaforma e diffondendoli illegalmente attraverso reti torrent. L’operazione è stata portata avanti da Anna’s Archive, già famosa per la sua attività di pirateria libraria e definita una “biblioteca ombra” per la sua capacità di indicizzare e distribuire contenuti protetti da copyright.

Il furto di dati musicali da Spotify
Secondo le informazioni più recenti, Anna’s Archive ha sottratto circa 300 terabyte di dati, comprendenti 86 milioni di file audio che coprono quasi il 40% del catalogo totale di Spotify e rappresentano il 99,9% degli ascolti globali. I file sono stati conservati nel formato originale OGG Vorbis con una qualità di 160 kbps. Oltre ai brani, il furto include anche giganteschi database SQL contenenti 256 milioni di righe di metadati, con informazioni dettagliate su album, artisti e codici ISRC (International Standard Recording Code).
Spotify ha confermato l’attacco, spiegando che gli hacker hanno sfruttato tattiche avanzate per superare le misure di sicurezza e accedere ai metadati pubblici, evidenziando così le vulnerabilità ancora presenti nei sistemi di protezione dei dati musicali.
Motivazioni e implicazioni culturali
Il collettivo dietro Anna’s Archive ha dichiarato che la propria azione non è motivata dal profitto, ma dalla volontà di preservare il patrimonio culturale musicale. Il gruppo accusa Spotify di focalizzarsi eccessivamente sui contenuti commerciali a discapito della vastità della musica meno popolare, e intende creare un archivio universale che sottragga la musica al monopolio delle grandi piattaforme di streaming.
Dall’analisi dei dati trafugati emerge una realtà industriale significativa: circa il 70% dei brani presenti su Spotify è quasi completamente ignorato dagli utenti, mentre lo 0,1% delle tracce domina il mercato globale. Questa disparità rafforza la critica degli attivisti verso il modello di business delle piattaforme di streaming.
Anna’s Archive: un motore di ricerca per contenuti digitali
Nato nel novembre 2022, Anna’s Archive è un progetto open-source senza scopo di lucro, già noto per indicizzare e mettere a disposizione libri, articoli scientifici e altri documenti accademici provenienti da biblioteche ombra come Library Genesis e Sci-Hub. Il sito si propone di facilitare l’accesso libero alla conoscenza e alla cultura, sfidando le restrizioni imposte dai detentori dei diritti.
Nonostante le azioni di contrasto da parte delle autorità, come il blocco del sito da parte dell’AGCOM in Italia nel gennaio 2024 su richiesta dell’Associazione Italiana Editori, il progetto continua a operare e a espandere il proprio archivio, diventando sempre più una risorsa per chi sostiene la libera circolazione dell’informazione.
Nel frattempo, Spotify continua a offrire i suoi servizi Premium in Italia, con promozioni attive fino alla fine del 2025, che includono musica senza pubblicità, ascolto offline e qualità audio migliorata, cercando di mantenere la propria posizione dominante nel mercato dello streaming musicale.




