Tokyo, 13 settembre 2025 – Antonella Palmisano si è presentata ai microfoni dopo aver conquistato la medaglia d’argento nella 35 km di marcia ai Campionati Mondiali di Atletica leggera a Tokyo, confermando ancora una volta il suo straordinario valore sportivo nonostante le difficoltà fisiche incontrate in gara.
Antonella Palmisano, la gara e la sfida contro i crampi
La marciatrice pugliese, campionessa olimpica della 20 km a Tokyo 2020 e detentrice di numerosi record nazionali, ha raccontato con emozione i momenti difficili vissuti durante la competizione. “I pensieri mi dicevano: fermati, non è il tuo giorno. Ma io mi ripetevo che oggi non poteva essere come a Parigi”, ha spiegato Palmisano, riferendosi all’esperienza negativa ai Mondiali 2023. Nonostante i crampi e un mal di stomaco che dal 15° km le ha impedito di assumere carboidrati, la sua volontà di arrivare fino in fondo è stata più forte. “I crampi non potevano essere una motivazione valida per fermarmi”, ha aggiunto la campionessa delle Fiamme Gialle, che ha perso 5-6 kg durante la gara.
Un legame speciale e una dedica sentita
Al termine della gara, Palmisano ha condiviso un momento di sportività e amicizia con la collega e rivale Maria Perez, vincitrice della gara, definendola “un’amica vera” e sottolineando la sana competizione che le spinge a migliorarsi continuamente. La dedica della medaglia è però rivolta a un amico speciale: “È per Stefano, una persona che sta combattendo la sua battaglia personale e la sua 50 km”, ha confidato con emozione, facendo trasparire la profondità dei valori umani che accompagnano la sua carriera.
Il futuro della marcia e le prossime sfide
Antonella Palmisano si è detta preoccupata per il continuo cambiamento dei format nelle gare di marcia, con l’introduzione della 21 km e della 42 km e la riduzione a una sola distanza alle Olimpiadi di Los Angeles 2028. “Non sappiamo cosa aspettarci, il futuro non è semplice. Mi vedo una stagione alla volta”, ha affermato. Riguardo alla prossima gara sulla 20 km, in programma sabato, ha spiegato che il recupero sarà fondamentale ma resta fiduciosa: “La condizione c’è, anche se con i crampi di oggi sarà dura”.
Con 19 titoli italiani e numerosi successi internazionali, Palmisano continua a rappresentare un punto di riferimento per la marcia italiana, dimostrando disciplina e tenacia a 34 anni, età in cui molti atleti pensano al ritiro. “Questa medaglia dimostra che il lavoro paga sempre, posso ancora dire la mia”, ha concluso.






