Danilo Gallinari ha detto basta. Con un messaggio affidato ai social, il classe ’88 di Sant’Angelo Lodigiano ha annunciato il proprio addio al basket giocato, mettendo il punto finale a una carriera luminosa, ricca di record, emozioni e un impatto enorme sulla pallacanestro italiana. Una notizia arrivata quasi inaspettata, soprattutto perché solo pochi giorni prima Gallinari aveva dichiarato che una decisione sul futuro sarebbe arrivata “con calma”. E invece, il Gallo ha scelto di fermarsi ora, con la stessa lucidità e dignità con cui ha sempre affrontato il campo, lasciando ai suoi tifosi l’ultimo, intenso messaggio di gratitudine.

L’ascesa di Gallinari: dagli esordi al sogno NBA
Il viaggio di Gallinari inizia nelle palestre di provincia, tra Casalpusterlengo e Pavia, dove il talento era già evidente. Ma è all’Olimpia Milano che la sua stella inizia davvero a brillare: debutto in Eurolega a 17 anni, esordio in Serie A a 18 e subito premi importanti, come quello di MVP della stagione 2007/08 e il riconoscimento di Miglior Under 22 per due anni consecutivi.
Il 2008 segna il grande salto: New York chiama, e Gallinari diventa uno dei più giovani italiani a varcare l’oceano per misurarsi con il basket più spettacolare del mondo. In NBA il Gallo costruisce una carriera lunga sedici anni, vestendo le maglie di sette franchigie: Knicks, Denver Nuggets, Los Angeles Clippers, Oklahoma City Thunder, Washington Wizards, Detroit Pistons e Milwaukee Bucks.
Il suo talento offensivo, la capacità di segnare da ogni posizione e un’intelligenza cestistica fuori dal comune lo rendono una presenza costante e rispettata all’interno della lega. L’11 aprile 2015, contro Dallas, Gallinari firma il suo massimo in carriera: 47 punti, record assoluto per un giocatore italiano in NBA.
Nel 2011, approfittando del lockout NBA, Gallinari regala ai tifosi italiani un’inaspettata parentesi milanese, tornando per qualche mese a vestire la maglia dell’Olimpia. Un cerchio che in molti avrebbero voluto rivedere chiudersi negli ultimi anni, ipotesi che però lo stesso Gallo aveva definito “difficile”.
Gallinari in azzurro: leadership, orgoglio e un’eredità pesante
Accanto alla carriera NBA, il percorso di Gallinari con la Nazionale è stato altrettanto significativo. 83 presenze, 1.129 punti, un ruolo di leader tecnico ed emotivo per quasi vent’anni. Esordisce il 23 dicembre 2006 a Torino e chiude definitivamente all’Europeo 2025, nella partita contro la Slovenia a Riga.
Gallinari è il 24° miglior marcatore di sempre della Nazionale maschile, con un career high di 33 punti registrato all’Europeo 2015, in una sfida epica contro la Turchia. Ha partecipato a quattro Europei, un Mondiale, due tornei Pre Olimpici e soprattutto ai Giochi di Tokyo 2021, riportando l’Italia del basket nell’élite internazionale.
Il suo unico titolo in carriera arriva nel 2024 a Porto Rico, con i Vaqueros de Bayamon, a dimostrazione che Gallinari ha continuato a cercare nuove sfide fino all’ultimo giorno.
Ora il Gallo chiude il capitolo più importante della sua vita sportiva, lasciando in eredità un esempio di dedizione, resilienza e coraggio. E, come ha scritto lui stesso, è pronto per “il prossimo capitolo”. Un capitolo che, per chi ama il basket, sarà comunque difficile immaginare senza il suo inconfondibile battito d’ali.






