L’alpinista nepalese Kami Rita ha conquistato per la 31ª volta la vetta del monte Everest, superando il proprio record di scalate. Con oltre 20 anni di esperienza, ha scalato per la prima volta nel 1994, raggiungendo gli 8.849 metri
L’alpinista nepalese Kami Rita ha raggiunto la vetta del Monte Everest per ben 31 volte, stabilendo un nuovo record che supera il suo stesso primato. Questa straordinaria impresa è stata annunciata oggi dagli organizzatori della spedizione, sottolineando l’abilità e la determinazione di un uomo che ha dedicato la sua vita all’alpinismo. Kami Rita, 55 anni, è una guida esperta che ha scalato l’Everest per la prima volta nel 1994, segnando l’inizio di una carriera leggendaria.
La sfida del Monte Everest
Il Monte Everest, con i suoi 8.848 metri, è la montagna più alta del mondo e rappresenta una sfida imponente per gli alpinisti di tutto il pianeta. Le sue pendici, pur non presentando le difficoltà tecniche di altre montagne, nascondono insidie pericolose come valanghe, freddo estremo e il temuto mal di montagna. La via di salita più comune, conosciuta come “via standard”, si snoda dal versante sud in Nepal, ma esiste anche un percorso dal versante nord in Tibet, entrambi ricchi di insidie e richiedenti grande preparazione.
Un pioniere dell’alpinismo
Kami Rita, nel corso della sua carriera, ha accompagnato numerosi alpinisti verso la vetta, contribuendo a rendere l’Everest accessibile a molti. Il suo impegno non si limita solo alla scalata; egli è anche un forte sostenitore della conservazione ambientale e della sicurezza in montagna. Con le sue 31 ascensioni, ha accumulato una vasta esperienza non solo in termini di tecnica alpinistica ma anche nella gestione delle difficoltà legate all’alta quota.
Un simbolo di perseveranza
La sua ultima ascensione non è stata solo un traguardo personale, ma un simbolo di perseveranza e passione per la montagna, che continua ad attrarre avventurieri da ogni parte del mondo. La presenza di Kami Rita sull’Everest non è solo un record, ma rappresenta anche la saggezza e la cultura degli sherpa, i custodi delle montagne himalayane, che continuano a ispirare nuove generazioni di scalatori. La sua figura è diventata emblematica di un alpinismo responsabile e rispettoso, capace di affrontare le sfide più ardue.