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Chris Horner: la straordinaria carriera del Team Principal appena licenziato dalla Red Bull

by Marco Viscomi
9 Luglio 2025
I successi di Christian Horner come Team Principal di Red Bull

I successi di Christian Horner | Instagram - alanews

Christian Edward Johnston Horner, per tutti Chris Horner, o meglio il Team Principal della Red Bull Racing che ha portato la scuderia anglo-austriaca alla conquista di otto titoli piloti in Formula 1, prima con Sebastian Vettel (2010-2013) poi con Max Verstappen (2021-2024), e sei titoli costruttori (2010-2013, 2023 e 2024) è stato appena licenziato dalla casa di Milton Keynes. Una notizia che ha sconvolto tutti per la portata dell’avvenimento, ma che era già nell’aria da tempo: arriva a un anno di distanza dallo scandalo che lo ha travolto a causa di alcuni messaggi che avrebbe inviato a una dipendente. Si vocifera, però, possa essere anche la diretta conseguenza dei rapporti ormai incrinati con Super Max.

La carriera di Chris Horner prima della Red Bull

Classe 1973, prima di diventare uno dei migliori Team Principal di F1 degli ultimi 20 anni, ha alle spalle una carriera da pilota: dopo aver cominciato con i kart, tra il 1993 e il 1996 disputa discrete stagioni nelle F3 e F2 con diversi team inglesi; ma è il 1997 l’anno della svolta della sua carriera: fonda, a soli 24 anni, la Arden International, impegnato nel doppio ruolo di manager e pilota nel campionato di F3000. Tra l’altro, tra le scuderie rivali, c’è anche quella gestita da Helmut Marko, lo stesso con cui anni dopo Horner costruirà le fortune della Red Bull. L’anno successivo sarà l’ultimo che lo vedrà impegnato come pilota.

Da manager nelle categorie minori Chris dimostra già tutte le sue potenzialità: nel 2000 la sua Arden vince 3 gare nella F3000 italiana e si piazza seconda nel campionato piloti con Warren Hughes. Tra il 2002 e il 2004 arrivano tre titoli team e due piloti. Ma è il 2004 la migliore stagione: trascinata dal pilota pugliese Liuzzi, stravince il titolo con 7 successi in 10 gare. Vitantonio, scelto da Marko, è sponsorizzato Red Bull: ecco il ‘gancio’ per la svolta definitiva nella carriera di Horner. 

Le grandi stagioni nell’Arden attirano, infatti, l’attenzione di Dietrich Mateschitz, co-fondatore del colosso di bevande energetiche austriaco. Il resto è storia: nel 2005 preleva la Jaguar Racing e sbarca nel ‘Circus’ puntando tutto sul 31enne inglese di Leamington, il più giovane team principal nella storia della F1.

I successi e le delusioni nei 20 anni con la Red Bull

Nella stagione del debutto la Red Bull si affida in pista al ‘veterano’ David Coulthard e a una coppia di giovani che si alternano alla seconda guida: proprio Liuzzi e Christian Klien. Il risultato è incoraggiante: 34 punti e settimo posto finale tra i Costruttori. Ma è con l’ingaggio di Adrian Newey, geniale progettista brittanico con in dote già 12 titoli mondiali spalmati tra Williams e McLaren, che le prospettive del team di Milton Keynes cambiano radicalmente. Nel 2006 arriva così il primo podio di ‘Superman’ Coulthard, mentre nel 2007, grazie a Mark Webber, che affianca il veterano scozzese, e il nuovo motore Renault, la scuderia si piazza quinta in campionato.  

Nel 2009, una delle scelte più azzeccate di Horner: sostituire Coulthard ingaggiando il giovane pilota tedesco Sebastian Vettel, lo stesso capace l’anno precedente di vincere il GP di Monza con la Toro Rosso, il team satellite, diventando così il più giovane vincitore in Formula 1 all’età di 21 anni e 73 giorni (un record che poi avrebbe battuto nel 2016 proprio Max Verstappen). E già in Cina, il 21enne pilota di Heppenheim regala alla Red Bull il primo successo della sua storia, al suo terzo tentativo. Chiuderà la stagione con quattro vittorie che, insieme alle due di Webber, lanciano la scuderia austriaca alla seconda posizione nella classifica Costruttori.

Negli anni successivi, dal 2010 al 2013, è un assolo della casa austriaca. Grazie all’esperienza di Webber, ma soprattuto all’immenso talento di Vettel, arrivano quattro Mondiali piloti e altrettanti tra i Costruttori, con l’incredibile record di pole position (15) del tedesco nel 2011. Una macchina perfetta: l’invincibile capolavoro di Horner & Newey.

Ma dopo 4 stagioni così vincenti, ne seguiranno 7 di vacche magre: sono gli anni della Mercedes di Toto Wolff e Lewis Hamilton. Ma ad eccezione del quarto posto del 2015, la Red Bull sale comunque sempre sul podio dei Costruttori grazie al discontinuo, ma talentuoso, Daniel Ricciardo e dal 2016 all’arrembante escalation del giovanissimo olandese Max Verstappen, promosso dalla Toro Rosso e fenomenale al debutto nel Gran Premio di Spagna: il più giovane vincitore di una gara in F1 a 18 anni, 7 mesi e 15 giorni (record tolto ad un altro pilota Red Bull, Sebastian Vettel).

Dal 2021 la casa austriaca torna a volare: Super Max strappa lo scettro di campione a Hamilton nell’ultimo drammatico giro del Mondiale nel Gran Premio di Adu Dhabi. Interrompe, così, una striscia di quattro titoli di fila dell’inglese, che deve accontentarsi dell’ennesimo titolo Costruttori. Horner prolunga il contratto con Red Bull fino al 2026 e nelle due stagioni successive il pilota olandese non lascerà più nemmeno le briciole agli avversari, regalando al suo team principal altri 4 Mondiali, per un totale di 14 titoli iridati: 8 titoli piloti, 6 Costruttori.

Horner protagonista anche fuori dalla pista

Nel frattempo, Chris riempie anche le pagine del gossip. Nel 2014 divorzia dalla moglie Beverley Allen dopo 15 anni di matrimonio e una figlia, Olivia, nata nel 2013. Sposa nel 2015 l’ex componente delle Spice Girls, Geri Halliwell con cui avrà due anni dopo Monty. Successivamente arrivano le accuse dell’ex dipendente della Red Bull che aveva fatto aprire il vaso di Pandora e portato, irrimediabilmente al licenziamento dello storico Team Principal.

Horner è stato poi scagionato per la seconda volta dopo che la dipendente ha presentato ricorso contro i risultati dell’indagine, che sono stati confermati, ma l’epilogo è quello che conosciamo. Horner verrà sostituito da Mekies, che assumerà la carica di CEO di Red Bull Racing, mentre Alan Permane, attualmente Direttore Sportivo, verrà promosso a Team Principal di Racing Bulls.

Una decisione repentina, fulminea, già nell’aria, ma che ha scosso l’ambiente della Formula Uno e non solo. Ora la Red Bull avrà nuove carte per cercare di convincere il suo pilota di punta Max Verstappen a resistere alla sirene della Mercedes, ma di sicuro perderà tutta l’esperienza, il know-how di Chris Horner: una carriera fatta di venti anni di successi e incredibili ripartenze, una carriera che sembrava indissolubilmente legata alla casa di Milton Keynes, ma che non ha avuto il più felice degli esiti.

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