Roma, 19 novembre 2025 – Un annuncio che ha colto di sorpresa il pubblico e i fan di Rosanna Banfi. L’attrice, figlia del celebre Lino Banfi, ha condiviso sui social la notizia del ritorno di un «ospite indesiderato», il tumore al seno, malattia con cui ha combattuto strenuamente nel 2009. Dopo sedici anni, Rosanna ha affrontato una nuova operazione, mantenendo tuttavia riserbo sui dettagli medici, ma mostrando un atteggiamento di forte determinazione e speranza.
La battaglia di Rosanna Banfi contro il tumore al seno
Rosanna Banfi, nata a Canosa di Puglia nel 1963 e nota per il suo impegno come attrice e testimonial per la prevenzione oncologica, ha descritto con forza e ironia la sua recente esperienza: «Dopo 16 anni l’ospite assolutamente non invitato si è ripresentato alla mia porta. Questa volta ha scelto un’altra stanza della mia casa. L’abbiamo cacciato a calci nel cu*o. Tutto qua», ha scritto su Instagram, accompagnando il post con l’immagine di uno spirometro incentivante, strumento spesso usato nel post-operatorio per migliorare la respirazione.
Nel 2009, Rosanna aveva già affrontato un intervento chirurgico per un tumore mammario, un’esperienza che l’ha portata a diventare una voce autorevole nella sensibilizzazione sulla prevenzione e sull’importanza della medicina scientifica. Lo scorso anno ricordava: «Per 15 anni ho potuto vivere pienamente grazie alla medicina. La prevenzione è fondamentale: affidatevi ai medici e non ai “santoni”». La sua testimonianza è un monito prezioso, in un momento in cui la ricerca oncologica ha fatto importanti passi avanti.
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Tumore al seno: dati, prevenzione e terapie aggiornate
Il tumore al seno rimane la neoplasia più frequente in Italia, con oltre 53.000 nuove diagnosi nel 2024, rappresentando il 30,3% di tutti i tumori femminili. Nonostante una leggera crescita dell’incidenza, soprattutto nelle donne giovani, la mortalità è diminuita del 16,2% tra il 2006 e il 2021 grazie ai progressi nelle terapie e all’efficacia degli screening.
La diagnosi precoce è la chiave per la cura e la sopravvivenza, che oggi supera l’88% a cinque anni dalla diagnosi. I programmi di screening prevedono mammografie gratuite biennali per le donne tra i 50 e i 69 anni, con alcune regioni che estendono l’invito a una fascia più ampia, dai 45 ai 74 anni. L’ecografia mammaria e la visita senologica integrano le strategie diagnostiche, soprattutto in caso di fattori di rischio genetici o familiari.
I trattamenti attuali combinano chirurgia conservativa, radioterapia, chemioterapia, ormonoterapia e terapie biologiche mirate, personalizzate in base alle caratteristiche del tumore e della paziente. Le terapie biologiche, in particolare, grazie alla loro specificità, hanno ridotto gli effetti collaterali e migliorato i risultati clinici.






