Il mondo del cinema piange la scomparsa di Bjorn Andresen, l’attore e musicista svedese celebre per il ruolo che lo ha consacrato all’età di quattordici anni: Tadzio in Morte a Venezia di Luchino Visconti (1971). Andresen si è spento sabato 25 ottobre all’età di 70 anni, come reso noto dal quotidiano svedese Dagens Nyheter da Kristian Petri, co-regista del documentario del 2021 The Most Beautiful Boy in the World, dedicato proprio alla sua figura. La causa della morte non è stata divulgata.
La carriera di Bjorn Andresen e il ruolo di Tadzio
Nato a Stoccolma nel 1955, Andresen era considerato un enfant prodige quando fu scelto da Luchino Visconti per interpretare il giovane Tadzio, il ragazzo polacco oggetto dell’ossessione amorosa di un uomo più anziano, Gustav von Aschenbach, interpretato da Dirk Bogarde. Il regista italiano definì Andresen “il ragazzo più bello del mondo”, un appellativo che segnò profondamente la carriera e la vita personale dell’attore, spesso fonte di disagio per lui stesso. Andresen raccontò di essersi sentito come “un animale esotico in gabbia” e di aver subito una forte pressione da questa immagine idealizzata, tanto da dichiarare in un’intervista al Guardian che, se Visconti fosse stato ancora vivo, gli avrebbe detto di “andare al diavolo”.
Dopo il successo internazionale del film, Andresen evitò ruoli che puntassero sulla sua bellezza o che alimentassero voci sulla sua presunta omosessualità, che lui stesso aveva sempre negato con fermezza. La sua immagine androgina ispirò anche il volto di Lady Oscar, protagonista del popolare manga giapponese di Riyoko Ikeda.
Una vita segnata da alti e bassi e una carriera musicale
Oltre alla recitazione, Andresen si dedicò con successo alla musica, soprattutto in Giappone, e prese parte a film come l’horror Midsommar – Il villaggio dei dannati (2019) di Ari Aster. La sua vita fu però segnata da momenti difficili, tra eccessi e depressioni. Nonostante ciò, Andrésen restò una figura iconica e controversa del cinema europeo e internazionale, la cui immagine rimarrà impressa nella storia grazie al capolavoro di Visconti.
