Questo testo è una trascrizione di un’intervista con il rapper italiano Ernia nello show “The BSMT by Gianluca Gazzoli”, che passa da una chiacchierata informale a temi più profondi. La discussione copre il ritorno di Ernia con un nuovo album e la sua recente paternità, rivelando una scelta intenzionale di dare priorità alla famiglia rispetto agli impegni promozionali. Viene esplorato il suo rapporto con l’ambiente musicale, inclusa una discussione sul fenomeno dei social media e dei “dissing,” e il suo punto di vista sull’evoluzione del rap in Italia. Il dialogo tocca anche aneddoti personali, come la realizzazione del video per l’album con James Franco e la gioia per la sua collaborazione con i Club Dogo.
Ernia, paternità e l’album cancellato: la scelta dell’autenticità
Ernia è tornato negli studi del BSMT con Gianluca Gazzoli, segnando il suo ritorno dopo tre anni e un periodo di profondi cambiamenti personali e professionali. Il rapper, ora padre della piccola Sveva, ha rivelato di aver volutamente posticipato l’uscita del suo ultimo progetto, Per Soldi Per Amore, per dedicarsi alla famiglia. L’album era già pronto l’anno scorso, ma è stato scartato quasi interamente.
“Io avevo un album l’anno scorso, ad ottobre, ma ad una certo ho proprio detto… ‘No, senti, a me non sta più bene, cioè non mi piace’. Ascoltavo, dicevo no, non mi piace”.
Di fronte a un lavoro completato al 70-80%, Ernia ha deciso di ricominciare da zero, guidato dal principio che in questa fase della carriera, “se non me le sento addosso, non c’ho voglia“. La nascita della figlia, Sveva, ha dettato i tempi di rilascio, spingendo Ernia a rimandare l’uscita a dopo l’estate, in modo da poter stare con la bambina per i primi mesi.
“Così io faccio i primi due mesi e mezzo a casa con la bambina, perché sennò se fossi uscito col disco in concomitanza del del parto io sarei stato presente al parto e poi avrei dovuto fare gli in store, il tour… non ci sarei mai stato“.
Questa coerenza con la propria crescita è la chiave del suo rapporto con il pubblico:
“Nel momento in cui sei lineare col tuo racconto, lineare con la tua crescita, lineare con la vita che conduci, secondo me non hai nulla da recriminarti“.

La polemica social e il “purismo” del rap
Ernia ha affrontato apertamente il tema del suo rapporto distaccato con i social media, affermando che “su tante cose i social hanno rotto il cazzo“. Ritiene che l’ossessiva necessità di essere “sempre presente” sia malsana e che il suo successo sia una “vittoria” perché è riuscito a prescindere da quell’aspetto.
Il rapper milanese ha criticato la “percezione del mondo degli italiani come della feccia più totale” data dai social, dove solo “il 10% di chi usa internet commenta ed è la percentuale col cui più basso“. Ernia ha espresso il desiderio che chi apprezza un contenuto lasci una nota positiva: “scrivetelo. È bello, scrivetelo, sennò vincono gli altri“.
Riguardo al suo ruolo nel panorama musicale, Ernia ha una visione chiara e priva di complessi, nonostante le accuse di essersi “venduto” al pop. “Per due pezzi pop, ora son pop, pensa che palle“. A suo avviso, i veri successi commerciali nel rap contemporaneo sono i banger:
“Ai miei occhi è molto più pop il bang… basta vedere quali sono i dischi che vendono di più in Italia negli ultimi 10 anni. Sono quasi tutti dischi rap e molto spesso sono dischi di banger”.
Ernia si è inoltre schierato contro il “purismo” nel rap italiano, una tendenza che “non ha senso di esistere“. Per lui, il rap è un linguaggio che deve evolversi grazie al contributo personale degli artisti:
“Se noi non iniziamo a metterci qualcosa di nostro dentro e allora rimarremo rimarremo uno scimmiottare di quello che ci arriva fuori”.
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Il sogno del featuring e James Franco
Tra i momenti salienti della sua carriera recente c’è la collaborazione con i Club Dogo, un featuring “invidiatissima“. Ernia ha confessato di aver provato una vera e propria soggezione, in particolare verso Jake La Furia, il suo rapper preferito.
“Jake è il mio rapper preferito… Io ero terrorizzato da lui, dal fatto che lui dicesse no”.
Il successo dell’operazione è stato un traguardo personale:
“quella è stato proprio una roba che io ho fatto per me. Cioè perché lì è il soddisfare il me ragazzino che ha sempre detto io voglio fare quello che fanno questi qua”.
Curiosamente, anche la scelta di James Franco per il videoclip di lancio dell’album ha riservato sorprese, soprattutto a livello economico. Ernia ha raccontato che Franco, nonostante fosse una star di Hollywood, ha accettato un compenso molto basso: “una cifra che i rapper italiani rifiutano“. Inoltre, il divo americano ha dimostrato un inatteso interesse per l’ambiente hip hop italiano, chiedendo anche: “Ma mi invitate all’after party?“.
Infine, parlando del suo pubblico, Ernia ha sottolineato come la sua audience non sia composta dai giovanissimi (solo il 2% sono minorenni), ma si concentri tra gli universitari, spesso studenti di Ingegneria. Riguardo al ricambio generazionale, abbraccia la regola non scritta dell’hip hop: “un quindicenne è giusto, cioè lui deve sognare di uccidermi“.






