Roma, 4 settembre 2025 – Durante l’edizione serale del TG5 andata in onda martedì 2 settembre, la storica conduttrice Cesara Buonamici ha pubblicamente chiesto scusa per l’uso di un termine ormai ritenuto inappropriato nel linguaggio attuale riferito alla disabilità. Nel corso del telegiornale, la giornalista ha ammesso: “Vorrei fare una precisazione. Ieri sera, parlando di un episodio legato alla disabilità, ho utilizzato, sbagliando, una parola che non si usa più e quindi mi dispiace e mi scuso“. Il riferimento era alla parola “handicappata”, utilizzata il giorno precedente per introdurre un servizio su un triciclo indispensabile ritrovato per una bambina con disabilità.
Cesara Buonamici: una carriera di quasi cinquant’anni alla guida del TG5
Nata a Fiesole nel 1957, Cesara Buonamici è una delle firme più longeve e riconosciute del giornalismo televisivo italiano. Laureata in farmacia, ha iniziato la sua carriera negli anni Settanta a Tele Libera Firenze, per poi entrare nel gruppo Fininvest e diventare una delle fondatrici del TG5, nato nel gennaio 1992. Dopo aver condotto diverse edizioni, tra cui quella delle 13:00 e quella delle 20:00, dal 2018 è vicedirettrice e dal novembre 2023 è anche direttrice ad personam del telegiornale. La sua esperienza si estende anche a ruoli di opinionista in programmi come il Grande Fratello e Pomeriggio Cinque, confermandola come una presenza versatile e influente nel panorama televisivo italiano.
Il TG5: storia e ruolo nel panorama dell’informazione italiana
Dal 13 gennaio 1992, il TG5 rappresenta uno dei principali notiziari di Canale 5, distinguendosi per lo stile innovativo e per la conduzione di giornalisti di spicco come Buonamici. Il telegiornale, ideato da un team che includeva anche Enrico Mentana e Clemente Mimun, ha rivoluzionato il modo di fare informazione nelle reti Mediaset, proponendo edizioni da mattina a notte inoltrata con diverse rubriche tematiche. Nel corso degli anni ha subito vari restyling tecnologici e grafici, mantenendo un ruolo centrale nell’informazione nazionale.
Linguaggio e sensibilità: il mea culpa
L’episodio che ha portato Cesara Buonamici a scusarsi pubblicamente riflette un cambiamento culturale importante nella comunicazione giornalistica. Il termine “handicappata”, un tempo comunemente usato, è oggi considerato superato e spesso sostituito da espressioni più rispettose e inclusive come “persona con disabilità”. La presa di coscienza e la volontà di correggersi pubblicamente da parte di una figura di rilievo come Buonamici sottolinea l’importanza di un linguaggio attento e aggiornato nel racconto delle diversità, in linea con l’evoluzione sociale e culturale degli ultimi anni.
