LONDRA, 26 settembre 2025 – La giustizia britannica ha annullato le accuse di terrorismo contro Mo Chara, frontman del gruppo rap nordirlandese Kneecap, sollevate a seguito di un concerto tenutosi a Londra nel novembre 2024. L’artista, il cui vero nome è Liam Óg Ó hAnnaidh, era stato accusato di aver esposto una bandiera di Hezbollah, organizzazione riconosciuta come terroristica nel Regno Unito, durante una performance all’O2 Forum di Kentish Town.
Caduta delle accuse e motivazioni del giudice
Il giudice Paul Goldspring della Woolwich Crown Court ha definito le accuse contro Mo Chara “illegali e nulle”, rigettandole completamente. Mo Chara si era sempre dichiarato innocente, denunciando una presunta “repressione politica” motivata dalle sue posizioni pro-Palestina. Il leader dei Kneecap ha ricevuto il sostegno di numerosi fan, attivisti pro palestinesi e colleghi musicisti, che hanno contestato la legittimità delle accuse mosse contro di lui.
Il gruppo rap aveva già suscitato controversie per i contenuti dei loro testi e per dichiarazioni pubbliche, tra cui slogan contro il partito Tory e manifestazioni a favore di Hamas e Hezbollah, ma aveva anche condannato la violenza politica nel Regno Unito, sostenendo che i video incriminati fossero stati estrapolati dal contesto.
Contesto e reazioni politiche
Le accuse contro Mo Chara si inseriscono in un clima di crescente tensione nel Regno Unito, dove la legge anti-terrorismo del 2000 viene frequentemente invocata per reprimere manifestazioni e attività considerate a rischio, in particolare quelle legate al conflitto israelo-palestinese. Recentemente, oltre 530 persone sono state arrestate a Londra durante una manifestazione non violenta a favore di Palestine Action, con molti degli arrestati appartenenti a fasce di età avanzate, evento che ha suscitato forti critiche da parte di organizzazioni come Amnesty International e Greenpeace.
I Kneecap hanno definito l’azione giudiziaria contro di loro come un tentativo di “limitare la nostra capacità di viaggiare e di parlare ai giovani in tutto il mondo”, accusando il governo britannico di usare la legge antiterrorismo per “zittire le voci della compassione” in un contesto segnato da accuse di genocidio a Gaza.
Mo Chara e i suoi compagni di band si sono impegnati a difendersi con vigore nelle sedi legali, confermando la loro posizione di sostegno al popolo palestinese e dichiarandosi dalla “parte giusta della storia”.






