Clamorose rivelazioni scuotono il dibattito storico e politico italiano. Nell’ultima puntata di Pulp Podcast, l’ex Gran Maestro del Grande Oriente d’Italia (GOI), Giuliano Di Bernardo ha offerto una rilettura esplosiva della Loggia Propaganda 2 (P2) di Licio Gelli. Basandosi su documenti d’archivio in suo possesso, Di Bernardo ha sostenuto che “l’opinione pubblica è stata ingannata per decenni” e che la P2 “non fu un corto circuito del sistema massonico”, bensì una loggia regolare, parte integrante del GOI e inserita in un progetto geopolitico più ampio.
“NATO, Gladio e P2: strumenti del potere americano”
Secondo Di Bernardo, le strutture di potere italiane durante la Guerra Fredda sarebbero state controllate direttamente dagli Stati Uniti attraverso la CIA. L’ex Gran Maestro ha citato una frase attribuita a Francesco Cossiga, secondo cui “la NATO, Gladio e la P2 erano organi di potere del governo americano”. In questa prospettiva, Cossiga avrebbe guidato Gladio, Gelli la P2, entrambi – sostiene Di Bernardo – rispondendo a Washington.
Giuliano Di Bernardo racconta la nascita della P2: un progetto anti-comunista
La ricostruzione di Di Bernardo parte dal dopoguerra. Figura chiave: Frank Gigliotti, uomo dell’intelligence americana e dell’OSS, incaricato di rifondare la massoneria italiana in chiave anti-sovietica. Fu lui a orientare il Grande Oriente d’Italia verso il riconoscimento delle logge anglo-americane, trasformando la Loggia Propaganda nella “loggia guida” del sistema.
Giuliano Di Bernardo svela: “Gelli non era un ribelle, ma un delegato legittimo”
Di Bernardo ribalta la narrazione più diffusa: Licio Gelli non avrebbe agito da solo, ma sarebbe stato delegato formalmente dai vertici del GOI e, di fatto, dagli stessi Stati Uniti. Documenti originali – ha spiegato – mostrerebbero che tra il 1970 e il 1975 Gelli ricevette poteri ufficiali dal Gran Maestro Lino Salvini per riorganizzare la P2, fino alla nomina a Maestro Venerabile. “Il potere di Gelli – ha affermato – non se l’è preso: gli è stato dato”.
La “loggia deviata” e la Commissione Anselmi
Secondo Giuliano Di Bernardo, la definizione di P2 come “loggia deviata” fu una costruzione politica per salvare i vertici del Grande Oriente. La Commissione Anselmi, ha detto, “venne indirizzata nella direzione sbagliata” dopo le dichiarazioni di Armando Corona, che avrebbe “falsamente sostenuto” la sospensione della P2 nel 1976. In realtà, secondo i documenti esibiti, la loggia avrebbe continuato ad operare pienamente.
Mafia e ’Ndrangheta come “braccio armato della P2”
Tra le affermazioni più forti, quella secondo cui Gelli avrebbe riorganizzato le mafie italiane – in particolare ’Ndrangheta e Cosa Nostra – trasformandole da strutture locali a organizzazioni criminali internazionali al servizio della loggia. Un’operazione che, secondo Di Bernardo, spiegava anche la crescita di potere delle cosche negli anni Ottanta.
Giuliano Di Bernardo sull’Italia di oggi: “è una democrazia fantoccio”
In chiusura, l’ex Gran Maestro ha rivolto un appello ai giovani, invitandoli a guardare “oltre la versione ufficiale della storia”. Con parole durissime, ha definito l’Italia una “finta democrazia”, un Paese “fantoccio” che, dopo la Guerra Fredda, “ha perso la propria sovranità reale, vivendo nell’illusione dell’autonomia politica”.
Le sue parole, pronunciate ai microfoni di Pulp Podcast, promettono di riaprire una delle pagine più oscure e controverse della storia repubblicana.



