Esperti e relatori alla Bocconi analizzano il ruolo dell’AI tra etica, diritti umani e conflitti globali, esplorando impatti sociali e responsabilità delle nuove tecnologie.
Milano, 26 giugno 2025 – Si è svolta oggi a Milano, presso l’Università Bocconi, una giornata di approfondimenti sul futuro dell’intelligenza artificiale e delle sue implicazioni etiche, sociali e geopolitiche, organizzata da Wired Italia in collaborazione con l’ateneo milanese. Tra i temi affrontati, le dinamiche dei conflitti internazionali e il ruolo della tecnologia nei contesti di guerra, con un’attenzione particolare al conflitto israelo-palestinese.
L’intelligenza artificiale tra etica, potere e società
Luca Zorloni, direttore di Wired Italia, ha sottolineato come «non esistano temi isolati, tutto è interconnesso: la transizione energetica ha bisogno di sostenibilità economica, i diritti sono influenzati da poteri oggi alla base della tecnologia che utilizziamo, e la tecnologia può evolvere in maniera inclusiva solo se i governi, le democrazie e la società si fanno carico del suo sviluppo». Nel suo intervento, Zorloni ha evidenziato l’importanza di un approccio consapevole e responsabile allo sviluppo degli algoritmi e dell’AI, in cui l’etica e la sostenibilità giocano un ruolo centrale.
Il conflitto israelo-palestinese e la tecnologia
Particolare rilievo è stato dato al conflitto israelo-palestinese, oggi terreno anche di sperimentazione tecnologica. Invitata a intervenire, Francesca Albanese, relatrice speciale delle Nazioni Unite sui territori palestinesi occupati dal 2022, ha portato la sua testimonianza e analisi del conflitto. Albanese ha richiamato l’attenzione sulle atrocità in corso, «un conflitto sotto gli occhi di tutti che sta mettendo in discussione equilibri internazionali e in cui la tecnologia, anche se non sempre visibile, gioca un ruolo cruciale». Nel suo mandato, Albanese ha denunciato le violazioni dei diritti umani e ha chiesto un cessate il fuoco immediato durante la guerra del 2023-2024, mettendo in guardia sul rischio di una pulizia etnica di massa e sottolineando la necessità di responsabilità internazionale per i crimini commessi.
Albanese, giurista e docente universitaria specializzata in diritto internazionale e diritti umani, è stata protagonista di un intenso dibattito globale riguardo al suo ruolo e alle sue posizioni critiche sull’occupazione israeliana. Ha ribadito più volte che la sua critica riguarda le politiche di occupazione e non si configura come antisemitismo, posizione difesa da numerose organizzazioni per i diritti umani.
A completare la riflessione sul tema guerra e tecnologia, è intervenuto il fotoreporter Fabio Bucciarelli, che ha portato la sua esperienza documentando il conflitto. Bucciarelli ha sottolineato come «empatia e senso di collettività siano sempre più minacciati dall’indifferenza», spiegando che la divulgazione superficiale delle immagini di guerra sui social media rischia di normalizzare la violenza. Il suo lavoro invita a una osservazione più lenta e consapevole, per non perdere la capacità di sentire la tragicità di quanto accade e stimolare un impegno civile.
L’evento ha così intrecciato le riflessioni sul futuro tecnologico con le sfide geopolitiche e umanitarie, evidenziando come l’AI e la tecnologia siano parte integrante di un sistema complesso che coinvolge etica, potere e diritti umani.
Fonte: Nicoletta Totaro - The Big Interview, Zorloni (Wired): "Futuro tra etica, potere e algoritmi"





