Milano, 21 agosto 2025 – Questa mattina è stato effettuato lo sgombero del Leoncavallo, storico centro sociale milanese situato in via Watteau. L’intervento delle forze dell’ordine ha suscitato immediata reazione da parte degli attivisti, che si sono radunati in presidio in via Bettoni, nelle vicinanze del centro sociale. Tra i presenti anche Carlo Monguzzi, consigliere comunale di Milano per il gruppo dei Verdi, che ha definito l’operazione una vera e propria “salvinata”.
Sgombero del Leoncavallo: la posizione di Carlo Monguzzi
Carlo Monguzzi ha commentato con durezza l’azione delle forze dell’ordine: “È una cosa sbagliata al momento sbagliato. C’era la soluzione a portata di mano, ma hanno scelto di agire per mostrare i muscoli. È una salvinata”. Il consigliere ha inoltre sottolineato il valore culturale e sociale del Leoncavallo, ricordando come il centro fosse diventato un punto di riferimento per la città. Monguzzi ha citato il riconoscimento conferito dal Comune di Milano a Carmen de Min, “mamma antifascista” del Leoncavallo, a cui è stato assegnato l’Ambrogino d’oro per meriti civili.
Il consigliere ha poi precisato che lo sgombero è stato una decisione diretta del governo, attribuendo la responsabilità a Matteo Salvini e agli altri ministri, i quali avrebbero ordinato alla Questura di procedere con l’azione. “Il Comune stava portando avanti una trattativa per trovare una soluzione alternativa, ma non c’entra con questa decisione”, ha aggiunto Monguzzi.
Leoncavallo, un simbolo della cultura autogestita a Milano
Nato come spazio autogestito, il Leoncavallo ha rappresentato per decenni una realtà culturale e politica importante nella scena milanese. Il centro sociale, oltre alle numerose iniziative culturali, sociali e politiche, è noto anche per la sua cucina e le proposte enogastronomiche che si tengono regolarmente, come le cene organizzate il giovedì e il sabato. All’interno si trovano prodotti di alta qualità come vini dell’Azienda Agricola La Viranda, Parmigiano Reggiano stagionato oltre 30 mesi e cioccolato di Modica, elementi che testimoniano l’attenzione verso produzioni artigianali e locali.
L’azione di sgombero ha quindi scatenato un acceso dibattito tra le istituzioni e la cittadinanza, mentre gli attivisti e i sostenitori del Leoncavallo continuano a presidiare la zona per manifestare il loro dissenso contro questa decisione. Il centro, da sempre simbolo di resistenza culturale e sociale, è ora al centro di una controversia che coinvolge anche le dinamiche politiche nazionali.





