La vittima, rappresentata da Stefano Benvenuto, si è costituita parte civile mentre il procedimento per diffusione illecita di materiale intimo e violenza sessuale resta aperto.
Milano, 15 luglio 2025 – Si è tenuta oggi presso il Tribunale di Milano l’udienza preliminare nel procedimento giudiziario che coinvolge Leonardo Apache La Russa, figlio del Presidente del Senato, e Tommaso Gilardoni, entrambi imputati nel caso di revenge porn legato a una vicenda di violenza sessuale. L’udienza si è conclusa con un rinvio tecnico fissato al 13 novembre, decisione comunicata dall’avvocato difensore di La Russa jr., Vinicio Nardo.
Rinvio tecnico per il processo e costituzione di parte civile
Il rinvio, come specificato da Nardo, è stato deciso in funzione di un’altra vicenda collegata al procedimento. Nel frattempo, la vittima, rappresentata dall’avvocato Stefano Benvenuto, si è formalmente costituita parte civile nel processo. Benvenuto ha dichiarato che la parte offesa è stata sentita telefonicamente e si è detta “molto contenta” dell’esito dell’udienza. La giovane donna, ha aggiunto il legale, ha cambiato vita e si è dovuta trasferire all’estero a seguito degli eventi.
Questo passaggio rappresenta un momento significativo nelle indagini che vedono coinvolti La Russa e Gilardoni, accusati di aver diffuso materiale intimo della vittima senza il suo consenso, configurando così il reato di revenge porn. La vicenda è al centro di un ampio dibattito pubblico e mediatico, anche per la notorietà dei soggetti coinvolti.
Accuse di violenza sessuale e opposizione alla richiesta di archiviazione
Parallelamente al procedimento per revenge porn, permane in corso l’inchiesta per violenza sessuale che vede La Russa e Gilardoni indagati per un episodio avvenuto nella notte tra il 18 e il 19 maggio 2023 in un locale milanese. L’avvocato della presunta vittima ha presentato opposizione alla richiesta di archiviazione avanzata dalla procura, sostenendo che la ragazza, di 22 anni, fosse in uno stato di alterazione tale da non poter esprimere un valido consenso.
La consulenza medico-legale prodotta dalla difesa della parte offesa attesta un tasso alcolemico di 3,2 g/l, equivalente a una condizione prossima al coma etilico, oltre a un’assunzione combinata di sostanze farmacologiche e stupefacenti che avrebbe compromesso la sua capacità di autodeterminazione. Sono state inoltre evidenziate intercettazioni e testimonianze che descrivono lo stato confusionale della giovane durante la serata.
L’avvocato Benvenuto ha altresì riferito di un episodio successivo al fatto contestato, un “bacio rubato” da parte di La Russa alla vittima, e di contatti dello stesso imputato con alcuni testimoni prima delle loro convocazioni in Questura, elementi che secondo la difesa della parte offesa delineano una condotta reiterata.
Il procedimento, che coinvolge questioni delicate di tutela della privacy e di violenza sulle donne, resta dunque aperto e con un calendario giudiziario da definire nei prossimi mesi.





