Manifestazione di lavoratori edili per stipendi arretrati e contestuale presidio politico aumentano la tensione davanti al Palazzo di Giustizia durante udienze chiave a Milano.
Milano, 23 luglio 2025 – Una protesta rumorosa e visibile ha animato questa mattina il cantiere situato di fronte al Palazzo di Giustizia di Milano, in corso di Porta Vittoria. L’iniziativa è stata messa in atto da circa cinquanta operai impegnati nei lavori dell’edificio in costruzione proprio mentre si svolgono gli interrogatori ai principali indagati di una maxi inchiesta urbanistica cittadina.
Protesta nel cantiere: operai in rivolta per mancati pagamenti
Gli operai, posizionati alle impalcature dell’ultimo piano dell’edificio, hanno manifestato il loro dissenso battendo attrezzature di ferro contro muri e strutture, facendo rumore coi piedi e urlando slogan, accompagnando la protesta con il rilascio di fumi. Secondo quanto trapelato, la causa della protesta sarebbe legata a mancati pagamenti da circa sei mesi, anche se le motivazioni non sono state ancora ufficialmente confermate.
Sul posto sono intervenuti immediatamente numerosi corpi di polizia e soccorso: i carabinieri, la polizia locale per la gestione del traffico, la guardia di finanza e i vigili del fuoco, a garanzia dell’ordine pubblico e della sicurezza.
Tensione in concomitanza con le udienze giudiziarie
La protesta si inserisce in un contesto particolarmente delicato, coincidente con le udienze in tribunale che coinvolgono figure chiave dell’inchiesta urbanistica, tra cui personaggi come Tancredi e Catella, chiamati a difendersi dall’arresto in relazione alle Park Towers di Milano.
Nel frattempo, sempre davanti al Palazzo di Giustizia, si è svolta una manifestazione politica del Popolo della Libertà (Pdl) in segno di solidarietà all’ex premier Silvio Berlusconi, imputato nel processo Ruby. Deputati e senatori del Pdl, tra cui ex ministri come Nitto Palma e Mariastella Gelmini, hanno intonato l’Inno d’Italia prima di entrare brevemente nell’edificio. Il segretario Pdl, Angelino Alfano, ha definito la situazione “un’emergenza democratica” e ha rivolto un appello al Presidente della Repubblica Napolitano. Tuttavia, il presidente dell’Associazione Nazionale Magistrati, Rodolfo Sabelli, ha sottolineato l’indipendenza della magistratura, escludendo valutazioni politiche sul caso.
La doppia presenza di manifestazioni, una operaia e una politica, evidenzia il clima di forte tensione che avvolge il palazzo giudiziario milanese in queste ore. Entrambe le iniziative si svolgono in un momento critico per la città, che continua a fare i conti con le conseguenze della maxi inchiesta urbanistica e con le ripercussioni politiche ad essa collegate.





