Milano, 18 agosto 2025 – Proseguono senza sosta le indagini sull’omicidio di Silvana Damato, la pensionata di 69 anni trovata senza vita lo scorso 8 agosto nel suo appartamento di via Bisnati 7, nel quartiere di Bruzzano, a Milano nord. La vittima, ex tabaccaia nota in zona, è stata rinvenuta nella vasca da bagno con ferite che hanno fatto scattare immediatamente l’ipotesi di omicidio, confermata dall’apertura del fascicolo da parte della Procura.
Le circostanze del ritrovamento e i primi dettagli dell’indagine
Il corpo di Silvana Damato è stato scoperto dai vigili del fuoco, intervenuti su richiesta degli amici preoccupati per la sua assenza all’appuntamento pomeridiano alla caffetteria “Sun Strac” di Parco Nord, dove la donna si ritrovava quotidianamente per giocare a carte. Il cadavere è stato trovato immerso nell’acqua della vasca da bagno, volto rivolto verso l’alto, con indosso abiti estivi, tra cui biancheria intima e shorts, e con evidenti ecchimosi sul volto e profonde ferite al collo.
L’appartamento, situato al sesto piano di un condominio popolare, era in perfetto ordine, senza segni di colluttazione o effrazione. La porta d’ingresso era chiusa, ma le chiavi mancavano all’interno, un dettaglio che ha insospettito gli investigatori. Non risultano al momento oggetti di valore sottratti. L’autopsia ha evidenziato un taglio al collo con sangue coagulato, ma sarà l’esame tossicologico a chiarire se l’acqua nei polmoni possa confermare un’ipotesi di annegamento o meno.
Il contesto sociale e le testimonianze dal quartiere
Nel quartiere di Bruzzano, la morte di Silvana ha lasciato un alone di mistero e dolore. Il portinaio del palazzo, Jerry, era in ferie al momento dei fatti e ha raccontato di conoscere la donna da circa dieci anni, specificando che a farle visita erano soprattutto le sorelle. Tra i condomini, però, serpeggia un senso di inquietudine: Assunta, una vicina di casa, ha riferito che “c’è chi sa tante cose, però sta zitto”, lasciando intendere che potrebbero esserci reticenze o informazioni nascoste.
Gli amici della caffetteria “Sun Strac”, luogo di ritrovo abituale di Silvana, ne ricordano il carattere solare e la forte personalità. Carla, una delle frequentatrici, ha sottolineato: “Ha aperto sapendo chi era. Tutti i giorni noi cerchiamo la verità. Vorremmo ancora vederla viva, ma purtroppo non è possibile”. Anche Luca ha espresso il proprio sgomento: “Era una ragazza sorridente, non vedevo dietro qualcosa di cupo. Per me è un mistero come le abbiano potuto fare tutto questo”. In memoria della donna, all’interno del bar è stata affissa una sua foto.
Il fascicolo per omicidio, al momento, è coordinato dalla pm Valentina Mondovì, che ha disposto una serie di interrogatori a conoscenti, amici e parenti, compreso l’uomo con cui la vittima avrebbe da poco iniziato una relazione sentimentale. Le indagini si concentrano anche sull’analisi dei tabulati telefonici e delle telecamere di sorveglianza della zona, alla ricerca di elementi utili a risolvere questo caso ancora avvolto nel mistero.
Fonte: Roberto Smaldore - Milano, omicidio Silvana Damato. La vicina: "C'è chi sa tante cose, però sta zitto"





