Milano, 14 agosto 2025 – Si sono svolti oggi nella chiesa di San Barnaba, nel quartiere Gratosoglio di Milano, i funerali di Cecilia De Astis, la donna di 71 anni travolta e uccisa lunedì scorso da un’auto rubata guidata da quattro ragazzini rom. Un evento che ha scosso profondamente la comunità locale e che ha visto la partecipazione commossa di familiari, amici e istituzioni.
Il ricordo dei figli e il messaggio di speranza
Durante la funzione funebre, i figli di Cecilia, Filippo e Gaetano Di Terlizzi, hanno voluto condividere con i presenti i ricordi della madre e le loro riflessioni sulla tragedia. “Nostra madre era una persona pragmatica e attiva, appassionata di cucina e di giardinaggio, che sapeva gestire benissimo la vita”, hanno sottolineato. Riguardo all’incidente, Filippo ha aggiunto: “La rabbia non serve, bisogna andare avanti e realizzare qualcosa che aiuti a vivere più serenamente. Non è possibile camminare su un marciapiede e venire travolti in quel modo. Quello che è successo non è stato casuale, ma poteva essere evitato, serve un controllo maggiore”.
Il parroco don Davide Bertocchi, che ha officiato la cerimonia, ha voluto lanciare un messaggio di umanità e speranza, affermando: “Unico nemico il male, non bimbi”, ricordando che i minori coinvolti nell’incidente, tutti di età inferiore ai 14 anni, non sono imputabili e meritano attenzione e sostegno.
I minori coinvolti e le misure adottate
I quattro ragazzini – tre italiani di origine bosniaca tra cui un 13enne che era alla guida dell’auto, un 12enne e due undicenni, tra cui una ragazza – si sono allontanati dal luogo dell’incidente spaventati, come hanno raccontato durante l’interrogatorio. Hanno confessato di aver rubato l’auto da turisti francesi e di aver perso il controllo del veicolo a causa di un malfunzionamento dei freni.
La Procura minorile ha disposto l’allontanamento d’urgenza di tre dei minori, collocati in comunità protette, mentre il quarto è ancora irreperibile. Le famiglie si erano infatti allontanate dal campo nomadi senza comunicare le loro intenzioni, complicando le operazioni di tutela. Gli agenti hanno documentato le condizioni di vita dei bambini nell’insediamento di via Selvanesco per valutare eventuali provvedimenti a tutela dei minori.
La vicenda ha acceso un dibattito sulla necessità di un maggiore controllo del territorio e di interventi preventivi per evitare simili tragedie, così come sottolineato dai familiari di Cecilia De Astis, che chiedono un impegno collettivo per garantire la sicurezza e il benessere di tutti i cittadini.





