Tantissime persone alla cerimonia funebre tra commozione e ricordi. Colleghi, amici e familiari si stringono attorno ai suoi cari per l’ultimo saluto.
Ferno, 11 luglio 2025 – Una folla numerosa di amici, colleghi, conoscenti e familiari si è riunita presso la chiesa parrocchiale di Ferno, in provincia di Varese, per rendere omaggio a Omar Farang Zin, il motociclista di 48 anni tragicamente ucciso da un’orsa in Romania lo scorso 3 luglio.
Un ultimo saluto carico di emozione
La cerimonia funebre ha visto la partecipazione anche di un gruppo di colleghi della Società Esercizi Aeroportuali (SEA), dove Zin lavorava da tempo, dapprima come autista dei mezzi aeroportuali e poi presso la sala di controllo dello scalo di Malpensa. All’uscita del feretro, sono stati esposti due striscioni significativi: uno con una foto a figura intera di Omar in sella alla sua moto accompagnata dalla scritta “Ciao Omar – La vita è un viaggio e chi viaggia vive due volte” e un secondo con la dicitura “Ciao Africa, noi, gli amici del 1976”.
A salutare la salma sul piazzale della chiesa vi erano i familiari più stretti, visibilmente commossi, e gli amici motociclisti, che hanno dato gas ai propri mezzi e suonato i clacson in segno di rispetto e affetto. In memoria di Omar, noto tifoso juventino, sono stati liberati in cielo palloncini bianchi e neri. I familiari hanno espresso il proprio ringraziamento a tutti i presenti per la partecipazione alla funzione.
Chi era Omar Farang Zin
Originario di Gallarate, Omar aveva vissuto a Lonate Pozzolo e Ferno, dove era molto conosciuto. Amante delle moto e dei viaggi, Omar era un appassionato esploratore che da giorni percorreva i Carpazi in Romania, documentando con foto e video la fauna locale, in particolare gli orsi bruni. Il 2 luglio aveva condiviso sui social alcuni post dedicati proprio agli orsi, definendo quei paesaggi “da favola”.
Il tragico incidente è avvenuto mentre Omar, in compagnia di alcuni compagni di viaggio, percorreva la strada statale Transfagarasan, a circa 500 metri dalla diga di Vidraru. Secondo quanto riferito dalla sindaca di Ferno, Sarah Foti, Omar avrebbe incontrato dei cuccioli d’orso lungo un sentiero scosceso e, probabilmente avvicinandosi per fotografarli, è stato aggredito dalla madre orsa, che lo ha trascinato nel bosco e infine in un burrone profondo 80 metri, dove è stato trovato senza vita.
L’orsa responsabile dell’attacco è stata successivamente abbattuta per motivi di sicurezza. Omar, soprannominato “Farang” in riferimento a un suo viaggio in Thailandia, era molto stimato nella sua comunità e tra gli amici, che lo ricordano come una persona gentile e solare. Il cordoglio si è esteso anche sui social, dove però non sono mancati commenti critici sulla presenza degli orsi nella zona, cui gli amici hanno risposto invitando al rispetto per il dolore dei familiari.
La sindaca Foti ha espresso il sentimento condiviso dalla comunità locale: “Un fatto che ha addolorato la nostra comunità e quanti conoscevano Omar. Non dimenticheremo mai il suo sorriso e la sua gioia di vivere”.
Fonte: Riccardo Sciannimanico - Ucciso da orsa, rombi di moto e palloncini per ultimo saluto a Omar Zin





