Governo e sindacati discutono il rilancio industriale di Taranto, tra nuove autorizzazioni ambientali, tutela dei 12mila lavoratori e la sfida della decarbonizzazione.
Roma, 18 luglio 2025 – Nel corso del congresso confederale della Cisl, il Ministro del Lavoro e delle Politiche Sociali, Marina Elvira Calderone, ha affrontato il delicato tema dell’evoluzione dello stabilimento siderurgico Ex Ilva di Taranto, sottolineando l’importanza di un percorso che coniughi produzione industriale e tutela della salute dei lavoratori e della comunità.
Calderone: “Fondamentale accompagnare la ripresa produttiva dell’Ex Ilva”
In un passaggio chiave del suo intervento, la ministra ha evidenziato il significato della recente concessione dell’Autorizzazione Integrata Ambientale (AIA), definita da Calderone come “un segnale molto importante, un passo fondamentale” per il futuro dello stabilimento. Le parole del ministro per le Imprese, Adolfo Urso, che ha collegato il rilascio dell’AIA alla possibilità di continuare a produrre acciaio in Italia, sono state richiamate con favore dalla titolare del dicastero del Lavoro: “Vogliamo continuare a produrre acciaio in Italia, un settore strategico per il Paese”.
La ministra Calderone ha poi rimarcato la necessità di sostenere non solo l’impresa, ma anche la vasta comunità di circa 12mila lavoratori coinvolti: “Per noi è fondamentale accompagnare l’impresa alla ripresa dell’attività produttiva, nel rispetto delle normative di transizione ecologica e sicurezza sul lavoro, garantendo al contempo rassicurazioni sul fronte della salute pubblica”.
Il nodo rigassificatore e le sfide per il futuro industriale di Taranto
Il futuro dell’Ex Ilva è strettamente legato al progetto di rigassificatore nel porto di Taranto, infrastruttura cruciale per l’avvio del polo del DRI (Direct Reduced Iron) che consentirebbe una siderurgia più sostenibile e allineata alle esigenze di decarbonizzazione. Tuttavia, la posizione delle amministrazioni locali, in particolare della Regione Puglia guidata da Michele Emiliano, pone condizioni stringenti: il rigassificatore dovrà essere sicuro e distante dal porto, e la gestione dell’impatto ambientale, come la salamoia prodotta dalla desalinizzazione, dovrà essere trasparente e rispettosa dell’ecosistema marino.
Il Ministro Urso ha sottolineato che senza il rigassificatore il polo DRI non potrà essere realizzato a Taranto, e che dunque “lo sviluppo previsto sarà spostato altrove se le condizioni politiche e tecniche non saranno soddisfatte”. In vista di una settimana decisiva, è stata convocata una maratona di incontri al Ministero delle Imprese e del Made in Italy, con la partecipazione di sindacati e rappresentanti locali, per definire le condizioni dell’Accordo di programma e aggiornare l’AIA entro la conferenza dei servizi del 10 luglio.
In questo scenario complesso, Acciaierie d’Italia, la società che gestisce lo stabilimento, prosegue il confronto con potenziali partner internazionali come Baku Steel Company, Jindal Steel International e Bedrock Industries Management Co Inc, per individuare soluzioni industriali solide e sostenibili a lungo termine.
Il Ministro Calderone ha ribadito il suo impegno a tutelare il lavoro e a valorizzare le competenze nel settore siderurgico, pur nell’ottica della grande trasformazione digitale e della transizione ecologica: “È fondamentale non perdere produzioni strategiche e investire nel futuro del lavoro in Italia, anche in un contesto economico in forte evoluzione”.
Marina Elvira Calderone, in carica dal 22 ottobre 2022 nel governo Meloni, è una figura chiave nella gestione delle politiche del lavoro in Italia, con un’esperienza consolidata come presidente del Consiglio nazionale dell’Ordine dei consulenti del lavoro e un background accademico in economia aziendale. La sua attenzione alle dinamiche occupazionali dell’Ex Ilva riflette la complessità di un settore industriale in trasformazione e la necessità di bilanciare sviluppo, lavoro e sostenibilità ambientale.
Fonte: Pasquale Luigi Pellicone - Ex Ilva, Calderone: "Fondamentale accompagnare l'impresa a produzione"





