Oristano, 9 settembre 2025 – Due nuovi casi di Febbre del Nilo occidentale (West Nile virus) sono stati confermati dal dipartimento di Igiene e Prevenzione della Asl 5 di Oristano. Con questi ultimi contagi, salgono a 24 i casi accertati nell’anno in provincia di Oristano e in Sardegna.
Nuovi contagi di West Nile in Sardegna e misure di prevenzione
Le persone contagiate sono una ultraottantenne di Ardauli e un ultrasettantenne di Cabras, attualmente ricoverati all’ospedale San Martino di Oristano. Come riportato dalla direttrice del dipartimento di Sanità e Prevenzione della Asl 5, Maria Valentina Marras, l’80% delle persone infettate dal virus non sviluppa sintomi, il 20% presenta una sindrome simil-influenzale e meno dell’1% manifesta sintomi gravi come encefalite o meningoencefalite, soprattutto anziani e soggetti fragili con patologie pregresse.
Il dipartimento ha già avviato un’indagine epidemiologica per individuare le aree di residenza dei contagiati e predisporre la disinfestazione entro un raggio di 200 metri dalle abitazioni. Tale misura si inserisce in un più ampio piano di interventi condivisi tra Asl, Provincia, Regione, enti di bonifica e forestale per la lotta al vettore del virus: la zanzara.
Situazione nazionale e contagi in altre regioni
Parallelamente alla situazione in Sardegna, il virus West Nile continua a preoccupare anche in altre regioni italiane, con un primo caso confermato a Roma, dove una donna di 77 anni è risultata positiva al virus e ricoverata allo Spallanzani. Nel Lazio sono stati registrati 106 casi e 7 decessi, mentre in Calabria si è verificata la prima vittima, un uomo di circa 80 anni ricoverato nel reparto malattie infettive di Reggio Calabria.
L’Istituto Superiore di Sanità segnala per il 2025 un totale di 173 casi confermati in Italia, con 15 vittime complessive su tutto il territorio nazionale. Le autorità sanitarie ribadiscono la necessità di adottare misure di prevenzione per evitare le punture di zanzara, come l’uso di repellenti e la riduzione delle aree di ristagno d’acqua, fondamentali per contenere la diffusione del virus.






