Roma, 25 agosto 2025 – In Cina, per la prima volta nella storia, un polmone di maiale geneticamente modificato trapiantato in un uomo è rimasto vitale e funzionale per 9 giorni, rappresentando un importante passo avanti nella ricerca medica. Nature Medicine ha pubblicato lo studio, condotto dall’équipe guidata da Jianxing He presso il The First Affiliated Hospital of Guangzhou Medical University, che apre nuove prospettive per il futuro degli xenotrapianti, ossia i trapianti di organi tra specie diverse.
Dettagli dell’esperimento e risultati
Il ricevente era un uomo di 39 anni, dichiarato cerebralmente morto a seguito di una emorragia cerebrale, i cui organi erano mantenuti in vita artificialmente. Trapiantato e monitorato attentamente, il polmone sinistro del maiale è stato sottoposto a modifiche genetiche per ridurre il rischio di rigetto. Gli scienziati hanno osservato che l’organo non ha subito un rigetto immediato dal sistema immunitario. Ha inoltre mantenuto la sua funzionalità per nove giorni.
Durante il follow-up, l’equipe medica ha però rilevato segni di danno polmonare già dopo 24 ore. A partire dal terzo giorno, manifestazioni di rigetto mediato da anticorpi, poi peggiorati al sesto giorno, che hanno portato all’interruzione dell’esperimento al nono giorno. Questi risultati rappresentano il primo caso documentato di trapianto polmonare da maiale a uomo, una procedura più complessa rispetto al trapianto di altri organi solidi, data l’anatomia e fisiologia particolari del polmone.
Lo xenotrapianto e le sue potenzialità cliniche
Lo xenotrapianto viene considerato una possibile soluzione alla carenza cronica di organi umani disponibili per i trapianti. In passato, studi hanno dimostrato la fattibilità di trapianti da maiale a uomo di reni, cuore e fegato, ma il polmone ha sempre rappresentato una sfida maggiore. L’esperimento condotto dal team cinese offre quindi un’importante prova di principio.
Il trapianto di polmone, in generale, è una procedura riservata a pazienti con malattie polmonari terminali per le quali non esistono altre terapie efficaci. Attualmente, i trapianti avvengono tra esseri umani, con una sopravvivenza media del 90% a un anno e del 54% a sei anni. Le complicanze più frequenti includono infezioni e rigetto, e la ricerca di nuove fonti di organi potrebbe migliorare significativamente la disponibilità e i risultati clinici.
Il successo parziale di questo trapianto da maiale a uomo rappresenta quindi un primo passo verso nuove possibilità terapeutiche, ancora da approfondire e perfezionare in vista di possibili applicazioni cliniche future.

