Torino, 3 agosto 2025 – Un delicato trapianto di fegato eseguito presso l’Azienda Ospedaliera Universitaria Città della Salute e della Scienza di Torino ha salvato la vita a un giovane paziente greco di 14 anni, colpito da un grave colpo di calore aggravato da una rara malattia congenita, l’anidrosi, che impedisce la sudorazione.
Il caso clinico: un’emergenza sanitaria internazionale
Il ragazzo si è sentito male durante un’escursione a Ioannina, nel nord della Grecia, dove le alte temperature hanno scatenato una crisi potenzialmente letale. A causa dell’anidrosi, il suo corpo non poteva disperdere il calore tramite la sudorazione, con conseguente insufficienza epatica acuta e coma persistente. Nonostante i tentativi dei soccorritori locali di raffreddare il paziente con impacchi di acqua e ghiaccio, la temperatura corporea ha raggiunto i 42 gradi, accompagnata da convulsioni e perdita di coscienza.
Dopo un primo intervento in emergenza a Ioannina e successivo trasferimento nella terapia intensiva pediatrica di Patrasso, la situazione si è aggravata rapidamente con compromissione della funzione epatica e alterazioni della coagulazione. L’Hellenic Transplant Organization di Atene ha quindi attivato il protocollo di collaborazione con l’Italia per un trapianto urgente.
La risposta torinese e il ruolo chiave di Renato Romagnoli
Il professor Renato Romagnoli, direttore del Centro Trapianti Fegato e coordinatore regionale Trapianti di Piemonte e Valle d’Aosta, ha prontamente accolto la richiesta e, dopo 24 ore senza offerte d’organo, è stato trovato un fegato compatibile. In meno di 60 ore dal suo arrivo in Italia, il quattordicenne è stato sottoposto a un intervento di trapianto durato dieci ore presso l’ospedale Molinette.
Romagnoli ha sottolineato l’importanza della funzione epatica nel mantenimento della salute cerebrale, evidenziando come il trapianto sia stato fondamentale per evitare un coma irreversibile. La ripresa del paziente è stata rapida: estubato e sveglio, sta mostrando un significativo miglioramento neurologico. I genitori, giunti a Torino, hanno espresso profonda gratitudine verso l’eccellenza medica italiana e l’équipe che ha condotto l’intervento.
Il professor Romagnoli, figura di spicco nel campo della chirurgia trapiantologica, è inoltre il nuovo coordinatore del Centro Regionale Trapianti del Piemonte e Valle d’Aosta. Con una carriera che vanta oltre 5.000 interventi, di cui più di 2.000 trapianti d’organo, rappresenta un punto di riferimento internazionale nel settore. Il Centro trapianti di Torino, sotto la sua guida, continua a confermarsi eccellenza nazionale e mondiale nel campo dei trapianti epatici e di altri organi.
