La recente notizia della malattia di Francesca Mannocchi ha riportato al centro dell’attenzione pubblica la sclerosi multipla, una patologia cronica e complessa che coinvolge il sistema nervoso centrale e che, ancora oggi, pone sfide sia mediche sia sociali. Raccontare di sclerosi multipla significa affrontare un tema che riguarda migliaia di persone in Italia e nel mondo, ma anche provare a chiarire una malattia spesso percepita in modo confuso o sbagliato.
Sclerosi multipla, la patologia che ha colpito Francesca Mannocchi
La sclerosi multipla è una patologia autoimmune: ciò significa che il sistema immunitario, invece di proteggere l’organismo, attacca in modo anomalo la mielina, la guaina che riveste le fibre nervose di cervello e midollo spinale, favorendo la trasmissione rapida e ordinata dei segnali nervosi. Quando la mielina si danneggia — il processo noto come demielinizzazione — i messaggi inviati dal cervello al resto del corpo diventano lenti, distorti o si interrompono completamente. Da qui nascono i sintomi, che possono essere molto diversi tra una persona e l’altra: è per questo che la sclerosi multipla viene spesso definita una “malattia dalle mille facce”.

Chi colpisce e i sintomi
Chi colpisce questa patologia? Nella gran parte dei casi si manifesta tra i 20 e i 40 anni, dunque nel pieno della vita attiva e professionale. Colpisce soprattutto le donne, con un rapporto di circa tre a uno rispetto agli uomini, un dato che conferma il forte coinvolgimento dei meccanismi ormonali e immunitari. Le cause precise non sono ancora completamente note, ma la comunità scientifica riconosce una combinazione di predisposizione genetica e fattori ambientali: infezioni virali pregresse, carenza di vitamina D, fumo e abitudini di vita poco sane possono contribuire all’insorgenza o alla progressione della patologia.
I sintomi, come detto, variano molto. Alcuni sono evidenti e immediatamente riconoscibili: disturbi della vista, formicolii a gambe e braccia, perdita di equilibrio, difficoltà a camminare. Altri sono più subdoli, come la stanchezza persistente — una delle manifestazioni più comuni e invalidanti — oppure problemi cognitivi, come difficoltà di attenzione o memorizzazione. La malattia può presentarsi con episodi improvvisi, chiamati “ricadute”, seguiti da fasi di remissione più o meno complete, oppure, nei casi più raramente diagnosticati fin dall’inizio, con un lento e progressivo peggioramento.
Sclerosi multipla, una sfida non ancora guaribile, ma che si può affrontare
Nonostante la sclerosi multipla non sia ancora guaribile, oggi la medicina dispone di un ventaglio sempre più ampio di terapie in grado di rallentarne l’evoluzione, ridurre la frequenza delle ricadute e migliorare la qualità della vita dei pazienti. I farmaci modificanti il decorso della malattia — dai più tradizionali interferoni alle terapie orali e ai trattamenti monoclonali — hanno trasformato radicalmente la gestione clinica rispetto a pochi decenni fa. A questi si affiancano terapie sintomatiche, riabilitazione fisica e cognitiva, percorsi psicologici e, in alcuni casi selezionati, protocolli sperimentali come il trapianto di cellule staminali ematopoietiche.
Oggi vivere con la sclerosi multipla non significa rinunciare alla propria identità o ai propri progetti. Significa, piuttosto, adattarsi a una condizione che richiede consapevolezza, continuità nelle cure e una rete di supporto adeguata. L’informazione gioca un ruolo fondamentale: aiuta a combattere lo stigma, sfata falsi miti e rende più semplice comprendere che la malattia, pur seria, non definisce la persona che la vive.
Il caso di Francesca Mannocchi ha ricordato quanto sia importante portare queste storie alla luce, con rispetto ma anche con lucidità. Raccontare la sclerosi multipla significa dare voce non solo alla sofferenza, ma anche alla resilienza, ai progressi scientifici e alla forza di chi ogni giorno convive con una diagnosi che, pur non cambiando, può essere affrontata con strumenti sempre più efficaci. Conoscere la malattia è il primo passo per comprenderla. Comprenderla, il primo per non averne paura.






