L’Abruzzo si distingue ancora una volta come regione all’avanguardia nella trasformazione della diagnostica medica e dell’assistenza sanitaria, grazie a un progetto innovativo che permette di visualizzare immagini cliniche in tre dimensioni a occhio nudo, senza l’uso di visori o strumenti aggiuntivi. La tecnologia, sviluppata sotto la supervisione di Riccardo Urbani, referente tecnico per l’innovazione e la digitalizzazione della Regione, apre scenari inediti per la chirurgia avanzata e rivoluziona la formazione accademica in ambito sanitario.
Cresciuto professionalmente prendendo come fonte di ispirazione Ernesto Hoffman, figura importantissima nella storia di IBM, Urbani ha curato vari progetti nell’ambito della sanità abruzzese, tra cui quello che a breve permetterà agli utenti dell’app Abruzzo Sanità OnLine di ricevere sul proprio smartphone le immagini diagnostiche. La tecnologia che consente la visualizzazione delle immagini diagnostiche in tre dimensioni a occhio nudo rappresenta un passo avanti ancora più importante e ambizioso, soprattutto per il suo impatto sull’accuratezza delle diagnosi e sulla formazione degli studenti di medicina.
Il funzionamento e le potenzialità della nuova tecnologia 3D
“Siamo i primi al mondo, come ente sanitario pubblico, ad aver introdotto un sistema in grado di generare immagini tridimensionali reali senza visori, a partire dalle tradizionali immagini 2D provenienti da risonanze magnetiche, TAC e PET”, spiega Urbani. La tecnologia, già installata in diverse ASL abruzzesi, consente di “segmentare” le immagini DICOM provenienti dai sistemi PACS (utilizzati per archiviare e gestire esami radiologici), ma anche semplici JPEG, come le fotografie dell’occhio in ambito oculistico. Il risultato è un ologramma sospeso nell’aria, visibile a occhio nudo, che il medico può ruotare, esplorare e sezionare virtualmente grazie a un dispositivo simile a una penna ottica. “Possiamo entrare nell’organo, vedere la parete del ventricolo, l’aorta, le coronarie: è una rivoluzione epocale, perché consente al chirurgo di preparare l’intervento in modo dettagliato e personalizzato, partendo da dati reali del paziente”, aggiunge Urbani.
Il passo successivo riguarda la chirurgia robotica. Sebbene il nome non possa ancora essere divulgato per ragioni contrattuali, è imminente la firma di un accordo con una delle più importanti aziende mondiali del settore. “Finora questa tecnologia è stata usata in fase preoperatoria, ma presto potrà essere impiegata anche durante l’intervento. Il chirurgo, assistito dal robot, potrà visualizzare in 3D l’organo in tempo reale, migliorando drasticamente la precisione. È una prima mondiale”, annuncia Urbani. Questa integrazione permetterà una visione tridimensionale dinamica durante l’intervento, fornendo indicazioni più dettagliate rispetto all’attuale supporto in 2D. L’obiettivo è arrivare a un’operatività sinergica tra robot e chirurgo, con un impatto diretto sull’accuratezza dell’atto chirurgico.
La regione Abruzzo è pioniera nell’uso di questa tecnologia innovativa, ma in futuro la sua adozione potrebbe essere estesa anche al resto di Italia.
L’adozione da parte dell’Università Gabriele D’Annunzio di Chieti Pescara
A scommettere per prima sull’innovazione è stata l’Università “Gabriele D’Annunzio” di Chieti-Pescara. L’ateneo abruzzese utilizzerà la tecnologia sia per scopi formativi sia in ambito clinico, aprendo così scenari completamente nuovi per l’insegnamento della medicina. “Non è fantascienza”, precisa Urbani. “È il frutto di una visione tecnologica che parte da lontano e che ha come obiettivo mettere la tecnologia al servizio delle persone, dei medici e della conoscenza”.
Dopo l’estate verrà rilasciata un nuovo add-on basato sull’intelligenza artificiale (MEDXR Life Track), che permetterà a studenti, pazienti e cittadini di visualizzare in 3D — direttamente dal proprio portatile — lo stato evolutivo di un organo nel tempo, anche in base ai propri comportamenti. “Immaginiamo un fumatore che vuole sapere l’impatto del fumo sui propri polmoni: il sistema, elaborando l’ultima risonanza e una serie di parametri inseriti manualmente — come il numero di sigarette giornaliere — mostra in tempo reale la proiezione futura dello stato dei polmoni. Se il paziente sceglie di ridurre o smettere, può vedere graficamente come l’organo potrà migliorare”, spiega Urbani.
Il sistema ha quindi una funzione educativa potente: aumenta la consapevolezza e l’aderenza terapeutica, rafforza il legame medico-paziente e permette agli studenti di effettuare simulazioni personalizzate, rendendo più efficace e immersiva la didattica.
La nuova sfida: ridurre i tempi delle liste d’attesa
Ma l’innovazione non si ferma qui. Dopo aver dato il via a una vera rivoluzione tecnologica nella diagnostica e nella chirurgia, il team ha già puntato il prossimo obiettivo: ridurre drasticamente le liste d’attesa.
“Adesso la vera sfida è questa. Il problema è troppo importante per i cittadini – e non solo in Abruzzo – , ma in tutta Italia” spiega Urbani. “È la mia nuova missione. Ho già iniziato a lavorarci e sono convinto che ci riusciremo, perché vogliamo mettere la tecnologia al servizio della velocità, dell’accessibilità e dell’efficienza”.
Il messaggio è chiaro e diretto: “La gente è stanca di sentir parlare di belle innovazioni se poi ci vogliono due anni per fare una risonanza. Serve concretezza, serve che questa rivoluzione digitale migliori la vita delle persone anche sul piano dei tempi. E noi su questo andremo dritti”.






