Roma, 24 ottobre 2025 – Con il ritorno all’ora solare previsto tra sabato 25 e domenica 26 ottobre, il neurologo Piero Barbanti, Direttore dell’Unità per la Cura e la Ricerca su Cefalee e Dolore dell’Irccs San Raffaele di Roma, sottolinea l’importanza cruciale di un’ora in più di sonno per la salute. Secondo l’esperto, infatti, il sonno è il “farmaco più potente” a nostra disposizione per combattere le malattie legate allo stress, come l’infarto.
Dormire di più è un rimedio naturale
Piero Barbanti spiega che “basta una sola ora di relax in più per far crollare il cortisolo, riducendo le malattie stress-correlate, come l’infarto”. Numerosi studi scientifici confermano che il lunedì successivo al cambio all’ora solare è il giorno con il più basso numero di infarti cardiaci dell’intero anno. Questo accade perché il nostro organismo beneficia di un’ora aggiuntiva di riposo, che permette al cervello di “ricaricarsi” e di attivare il flusso glinfatico notturno, fondamentale per la pulizia cerebrale, oltre a spegnere il sistema di allerta chiamato sistema simpatico.
I disturbi legati all’ora solare e le strategie per superarli
Nonostante i benefici, non tutti accolgono serenamente il passaggio all’ora solare, che può provocare un vero e proprio “jet lag biologico”. Il neurologo avverte che chi soffre di emicrania, insonnia, ansia o depressione può impiegare diversi giorni ad adattarsi al nuovo orario, manifestando peggioramento della qualità del sonno, stanchezza e nervosismo. Questo fenomeno è legato a un ritardo nel reset del centro dei bioritmi, il nucleo soprachiasmatico dell’ipotalamo, che regola il ciclo sonno-veglia in base alla luce naturale.
Per alleviare questi disturbi, il neurologo consiglia l’assunzione di melatonina nelle ore serali tra le 21 e le 22, un rimedio efficace per facilitare il riadattamento al nuovo ritmo circadiano. La melatonina, infatti, è l’ormone che regola il sonno e la veglia, la cui produzione è influenzata dalla luce ambientale.
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