Il virus del Nilo occidentale circola anche in Italia, con casi in aumento ogni estate: nella maggior parte dei contagi i sintomi sono lievi o assenti, ma in casi rari può evolvere in una forma neuroinvasiva pericolosa. Ecco quali segnali non sottovalutare.
Il virus del Nilo occidentale: come si trasmette
Il virus West Nile (WNV) è un arbovirus appartenente alla famiglia dei Flaviviridae, trasmesso all’uomo principalmente attraverso le punture di zanzare infette, in particolare del genere Culex. Queste zanzare si infettano pungendo uccelli portatori del virus e possono poi trasmetterlo all’uomo e ad altri mammiferi.
La trasmissione diretta da persona a persona non avviene, ma sono stati documentati rarissimi casi tramite trasfusioni di sangue e trapianti di organi. L’infezione non si trasmette tramite contatto diretto, saliva, o altre vie interpersonali comuni.
Casi gravi: incidenza e fattori di rischio
Secondo i dati dell’Istituto Superiore di Sanità (ISS) e del Centro Europeo per la Prevenzione e il Controllo delle Malattie (ECDC), solo circa 1 persona su 150 sviluppa una forma grave della malattia, che può coinvolgere il sistema nervoso centrale.
Le persone più a rischio sono:
- Over 60
- Pazienti con diabete, ipertensione o immunodepressione
- Chi ha già patologie neurologiche pregresse

I sintomi neuroinvasivi: cosa osservare
Nella maggior parte dei casi il virus decorre in modo asintomatico. Ma nei casi neuroinvasivi, che possono causare complicanze anche fatali, compaiono sintomi riconoscibili:
- Febbre alta improvvisa (oltre 38,5 °C)
- Mal di testa intenso
- Rigidità del collo (simile alla meningite)
- Disorientamento o confusione mentale
- Disturbi del linguaggio
- Convulsioni
- Tremori o spasmi muscolari
- Debolezza muscolare improvvisa
- Paralisi (soprattutto agli arti inferiori)
- In alcuni casi: coma
Questi sintomi richiedono intervento medico immediato e ospedalizzazione.
Diagnosi e trattamento
La diagnosi viene effettuata tramite:
- Esami del sangue specifici per la ricerca degli anticorpi IgM contro WNV
- Rachicentesi (prelievo del liquido cerebrospinale), nei casi sospetti di meningite/encefalite
- TAC o risonanza magnetica, se necessario
Non esiste una terapia antivirale specifica, il trattamento è di supporto: ricovero, monitoraggio neurologico, fluidi endovenosi e, nei casi più gravi, assistenza respiratoria.
Come prevenire l’infezione
Non esiste attualmente un vaccino per uso umano in Europa. La prevenzione si basa su semplici misure:
- Evitare i ristagni d’acqua in giardini e balconi
- Applicare repellenti sulla pelle contenenti DEET o icaridina
- Indossare abiti chiari e lunghi, soprattutto al tramonto
- Installare zanzariere alle finestre e usare zampironi in ambienti chiusi
La situazione in Italia nel 2025
Secondo l’ultimo bollettino del Ministero della Salute, aggiornato a luglio 2025, sono stati registrati:
- 32 casi totali confermati
- 7 forme neuroinvasive
- 2 decessi, uno nel Lazio e uno in Emilia-Romagna
Le regioni più colpite sono le stesse degli anni precedenti: Emilia-Romagna, Veneto, Lombardia e Lazio.





