Roma, 3 dicembre 2025 – In occasione della Giornata Internazionale delle persone con disabilità 2025, il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ha ribadito il principio fondamentale secondo cui le persone con disabilità devono essere riconosciute a pieno titolo come membri attivi della comunità. Nel suo intervento, Mattarella ha sottolineato come la Costituzione italiana garantisca a ogni cittadino, senza eccezioni, l’esercizio dei propri diritti, evidenziando tuttavia le difficoltà quotidiane che molte persone con disabilità incontrano ancora oggi.

Giornata Internazionale delle persone con disabilità 2025: la sfida dell’inclusione e i pregiudizi sociali
Il Capo dello Stato ha evidenziato che, nonostante i diritti sanciti dalla legge, la vita quotidiana delle persone con disabilità è spesso segnata da solitudine, emarginazione e ostacoli. Questi si manifestano in molteplici ambiti della vita sociale: dalle strade e dai quartieri alle scuole, dai servizi pubblici ai luoghi di lavoro. Pregiudizi e stereotipi continuano a impedire la piena partecipazione delle persone con disabilità alla vita della comunità e la valorizzazione dei loro talenti.
Le famiglie che assistono persone con disabilità affrontano sfide complesse, aggravate da ritardi burocratici, dinieghi e situazioni di maltrattamento o discriminazione che rappresentano una ferita per tutta la società. Secondo Mattarella, è indispensabile intervenire con politiche adeguate per garantire il sostegno necessario e promuovere un’autentica inclusione sociale. L’inclusione, ha ribadito, non solo migliora la qualità di vita delle persone con disabilità, ma arricchisce l’intera comunità e contribuisce a un progresso sociale reale e condiviso.
UNICEF: i bambini con disabilità affrontano ostacoli molteplici
Parallelamente all’appello del Presidente Mattarella, l’UNICEF ha richiamato l’attenzione sulle difficoltà che i bambini con disabilità incontrano a livello globale. In un comunicato pubblicato in occasione della stessa Giornata Internazionale, il presidente di UNICEF Italia, Nicola Graziano, ha evidenziato come questi bambini risultino svantaggiati in molti indicatori di benessere: dall’istruzione alla salute, dalla protezione sociale alla possibilità di esercitare i propri diritti fondamentali.
Secondo i dati dell’UNICEF, i minori con disabilità, in particolare le ragazze, sono da tre a quattro volte più esposti al rischio di violenze, abusi e negligenza rispetto ai coetanei senza disabilità. Durante le emergenze umanitarie, la loro vulnerabilità aumenta ulteriormente. Le statistiche mostrano inoltre che hanno maggiori probabilità di soffrire di ritardi nella crescita, infezioni respiratorie e di non ricevere cure adeguate. Solo una minima parte di loro può accedere ai dispositivi tecnologici assistivi necessari, soprattutto nei paesi a basso e medio reddito.
La situazione è altrettanto critica sul piano della salute mentale: i ragazzi con disabilità tra i 15 e i 19 anni hanno il 51% di probabilità in più di sentirsi infelici e un rischio più elevato di suicidio, terza causa di morte in quella fascia di età. Inoltre, hanno maggiori probabilità di essere discriminati e di abbandonare la scuola, con un impatto negativo sulle loro competenze di base.
Nel 2024, i programmi inclusivi promossi dall’UNICEF e dai suoi partner umanitari hanno raggiunto circa 5 milioni di bambini con disabilità in oltre 140 paesi, sottolineando l’importanza di interventi mirati per migliorare la loro vita e garantire il rispetto dei loro diritti.
Il Presidente Mattarella e l’UNICEF convergono nel sottolineare che l’inclusione delle persone con disabilità rappresenta non solo un diritto fondamentale, ma un arricchimento per l’intera società, richiedendo un impegno costante e politiche efficaci per superare barriere e discriminazioni.






