Roma, 11 settembre 2025 – Uno studio condotto presso il First Affiliated Hospital dell’Università di Nanchang, in Cina, ha evidenziato interessanti proprietà anti-aging di un farmaco già utilizzato per il trattamento del diabete di tipo 2. La ricerca, pubblicata su Cell Reports Medicine, ha coinvolto 142 pazienti di età compresa tra 35 e 70 anni, trattati con enagliflozina o placebo per un periodo di 26 settimane.
Enagliflozina e allungamento dei telomeri
L’enagliflozina, appartenente alla classe delle gliflozine (SGLT2i), è un farmaco orale che riduce la glicemia inibendo il riassorbimento del glucosio a livello renale. Oltre a migliorare il controllo glicemico e favorire la perdita di peso, questa terapia ha dimostrato un effetto significativo sull’allungamento dei telomeri, le strutture protettive presenti alle estremità dei cromosomi il cui accorciamento è correlato all’invecchiamento cellulare.
Nel gruppo trattato con enagliflozina, il 90,5% dei pazienti ha mostrato un aumento significativo della lunghezza dei telomeri, rispetto al 65,6% del gruppo placebo. Questo dato è rilevante in quanto il diabete è spesso associato alla senescenza, il processo biologico dell’invecchiamento, e il mantenimento della lunghezza dei telomeri rappresenta un importante biomarcatore legato alla longevità e alla salute cellulare.
Effetti sul metabolismo e sul sistema immunitario
Oltre all’effetto sui telomeri, il trattamento con enagliflozina ha migliorato diversi parametri metabolici e immunitari. I ricercatori hanno osservato un miglior controllo del metabolismo del glucosio e un aumento dei livelli del fattore di crescita insulino-simile di tipo 1 (IGF-1), una proteina che regola crescita e metabolismo. Inoltre, il farmaco ha mostrato un potenziamento della funzione immunitaria, suggerendo benefici che vanno oltre il semplice controllo glicemico.
Le gliflozine, infatti, sembrano imitare gli effetti di una dieta ipocalorica, già nota per il suo ruolo nel rallentare i processi di invecchiamento. Questo studio rappresenta un passo avanti nella ricerca sull’estensione della vita e sul miglioramento della qualità della stessa, mettendo in evidenza come terapie già in uso possano avere un impatto positivo anche sui meccanismi biologici alla base dell’invecchiamento.
L’Università di Nanchang, riconosciuta per la sua eccellenza in campo medico e scientifico, continua così a contribuire in modo significativo all’avanzamento delle conoscenze nel settore della longevità e della medicina anti-età.






