Pechino, 31 dicembre 2025 – Nel tradizionale messaggio di Capodanno 2026, il presidente cinese Xi Jinping ha riaffermato con fermezza la posizione di Pechino sulla questione di Taiwan, definendo la riunificazione della madrepatria come un processo inarrestabile. Il discorso giunge a poche ore dalla conclusione delle imponenti esercitazioni militari cinesi nelle acque circostanti Taiwan, segnando un momento di alta tensione nella regione.
Esercitazioni militari concluse con successo
Le manovre condotte dall’Esercito Popolare di Liberazione (EPL) hanno incluso esercitazioni con fuoco vivo, simulazioni di blocco navale sui porti chiave e attacchi a obiettivi marittimi. Il Comando del Teatro Orientale ha dichiarato di aver completato con successo la cosiddetta “Missione Giustizia 2025”, sottolineando che le truppe continueranno ad addestrarsi per contrastare i tentativi separatisti di Taiwan e interventi esterni.
Subito dopo la fine delle esercitazioni, le navi da guerra e quelle della guardia costiera cinese hanno iniziato il ritiro dalle acque intorno all’isola, sebbene alcune unità continuino a operare oltre la linea delle 24 miglia nautiche, secondo fonti della guardia costiera di Taipei.
Critiche internazionali e risposte di Pechino
Le manovre cinesi hanno suscitato forti reazioni a livello internazionale. Giappone e Australia hanno espresso preoccupazione per l’escalation delle tensioni nello Stretto di Taiwan, definendo le esercitazioni come un fattore destabilizzante. Il portavoce del Ministero degli Esteri cinese, Lin Jian, ha invece accusato questi Paesi di un atteggiamento “irresponsabile”, sottolineando che essi ignorano le attività delle forze separatistiche taiwanesi e distorcono la realtà per criticare le azioni della Cina, che ritiene necessarie per la difesa della sovranità nazionale.
Parallelamente, il presidente francese Emmanuel Macron ha incontrato Xi Jinping a Pechino per discutere questioni globali, tra cui la pace in Ucraina. Pur chiedendo un maggiore impegno cinese per un cessate il fuoco, Xi ha risposto con una posizione prudente, affermando che la Cina sostiene “tutti gli sforzi per la pace” senza schierarsi apertamente.






