Roma, 4 agosto 2025 – In un incontro a Palazzo Chigi dedicato alla filiera vitivinicola italiana, la presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, ha annunciato l’intenzione del Governo di definire una strategia nazionale per la tutela e il rilancio del vino italiano. L’iniziativa nasce in risposta alle crescenti pressioni internazionali, tra cui l’ipotesi di dazi statunitensi e misure di stampo proibizionista che minacciano un settore cardine dell’economia e dell’identità nazionale.
La sfida dei dazi e il ruolo del governo
Durante l’incontro, cui ha partecipato anche il ministro dell’Agricoltura, della sovranità alimentare e delle foreste, Francesco Lollobrigida, Meloni ha sottolineato la necessità di un accordo quadro che tuteli i prodotti italiani di eccellenza, come il vino, spesso difficilmente sostituibili da produzioni straniere. “Sul governo potete sempre contare”, ha dichiarato la premier, evidenziando che il settore vitivinicolo è fondamentale non solo per l’economia italiana ma anche per la reputazione del paese nel mondo.
La questione dei dazi americani rappresenta un nodo cruciale. Nonostante le rassicurazioni di Palazzo Chigi, le associazioni di categoria, tra cui Confindustria, stimano che un dazio del 10% potrebbe tradursi in una perdita di 20 miliardi di euro per l’export italiano e mettere a rischio oltre 118.000 posti di lavoro entro il 2026. Il Governo sta lavorando intensamente a livello europeo per contrastare tali misure e per aprire nuovi mercati, in un contesto geopolitico ed economico globale complesso.
Il vino, pilastro della dieta mediterranea e dell’identità italiana
Meloni ha inoltre ribadito il valore culturale e nutrizionale del vino, definendolo “un pezzo cardine della dieta mediterranea”. Ha richiamato la distinzione tra “uso e abuso”, sottolineando l’attenzione del Governo verso la promozione di un consumo responsabile e consapevole. L’incontro ha rappresentato un momento di confronto strategico per rilanciare la filiera vitivinicola in un momento in cui la competitività internazionale è messa alla prova da sfide commerciali e da tensioni geopolitiche.
L’iniziativa si inserisce in un quadro più ampio di politiche per la sovranità alimentare e la valorizzazione dei prodotti italiani nel mondo, con l’obiettivo di difendere un comparto che rappresenta un simbolo della qualità e dell’eccellenza italiana a livello globale.






